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Casa risposo-lager,direttrice a giudizio

Casa risposo-lager,direttrice a giudizio

E' 2/o processo, già imputata omicidio colposo e maltrattamenti

NUORO, 21 novembre 2017, 19:46

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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E' stata rinviata a giudizio per maltrattamenti, Rosanna Serra, di 56 anni, direttrice della casa di riposo di via Aosta a Nuoro. La donna é già sotto processo in Corte d'assise nel tribunale barbaricino, per il primo troncone dell'inchiesta, che la vede imputata, insieme al presidente della struttura, Gian Luigi Masala, per abbandono di incapace, somministrazione di farmaci scaduti e omicidio colposo. Nella struttura infatti, un'ospite si era suicidata buttandosi dalla finestra e un anziano era morto per disidratazione. Il Gup Tommaso Bellei, oltre alla direttrice, difesa dall'avvocato Francesco Lai, ha rinviato a giudizio sempre per maltrattamenti, Genci Nicaj, albanese di 47 anni, operatore socio sanitario nella struttura (Oss), assistito dal legale Annamaria Musio.

Entrambi dovranno comparire davanti al giudice monocratico del tribunale di Nuoro il 17 maggio 2018. Per questo, secondo troncone dell'inchiesta nato dal video choc ricavato dalle telecamere posizionate dalla Questura di Nuoro nella casa di riposo, Rosanna Serra era stata arrestata nel maggio 2016 -poi posta ai domiciliari- insieme ad altri due operatori della struttura, Ignazio Poggiu e Gianluca Porcu rinchiusi a Badu 'e Carros. Mentre per altri tre operatori, Maria Laura Cadau, Luciano Mulas e lo stesso Genci Nikaj, era scattato l'obbligo di dimora.

A Porcu e a Poggiu secondo le indagini della Squadra Mobile, sarebbero attribuibili la maggior parte delle botte agli anziani: il primo ha già patteggiato davanti ai giudici di Nuoro una pena di quattro anni, mentre Poggiu, attraverso la sua avvocata Monica Macciotta ha scelto il rito abbreviato e dovrà comparire davanti al Gup il 16 maggio 2018. La posizione degli altri due, Cadau e Mulas, era stata invece archiviata. Per Rosanna Serra e Gian Luigi Masala è attesa per il 7 dicembre la sentenza della Corte D'Assise per i gravi reati del primo troncone d'inchiesta.
   

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