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Doppia preferenza, endorsement Pigliaru

Doppia preferenza, endorsement Pigliaru

Appelli anche da donne Giunta e segretario regionale Pd

CAGLIARI, 21 novembre 2017, 11:48

Redazione ANSA

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Regione Sardegna: aula Consiglio regionale - RIPRODUZIONE RISERVATA

Regione Sardegna: aula Consiglio regionale - RIPRODUZIONE RISERVATA
Regione Sardegna: aula Consiglio regionale - RIPRODUZIONE RISERVATA

Arriva dal presidente della Regione Francesco Pigliaru l'appello in extremis perché anche la Sardegna si doti della doppia preferenza di genere nella propria legge elettorale. "Doppia preferenza di genere: l'unico voto giusto è quello favorevole, chiaro e palese", scrive su Facebook irrompendo nel dibattito che si è acceso in questi giorni per l'incognita del voto segreto. "La politica - sottolinea il governatore - trovi tutto il suo senso di responsabilità per affermare con forza, con determinazione e senza indugi questo essenziale principio di democrazia e di civiltà". Quella di Pigliaru non è l'unica voce che si è levata alla vigilia della seduta dell'Aula.

Anche le assessore del Turismo e dell'Ambiente, Barbara Argiolas e Donatella Spano, hanno richiamato alla responsabilità i consiglieri regionali perchè facciamo passare subito la legge, mentre il segretario del Pd Giuseppe Luigi Cucca ha ammonito sull'approvazione che deve arrivare "senza ulteriori tentennamenti". E se in commissione non si dovesse raggiungere l'intesa sulla composizione paritaria delle liste e sulla ripartizione dei seggi, "sarà comunque possibile - spiega Cucca - procedere al voto del singolo emendamento, rinviando gli altri aspetti ad un esame più approfondito in sede di approvazione della nuova legge elettorale".

Nel frattempo le donne del Coordinamento 3 chiedono un passo indietro al consigliere di Forza Italia che ha costituito il nuovo gruppo Sardegna: "se è vero che Mariano Contu è a favore della doppia preferenza di genere, allora esca dal gruppo Sardegna". L'ex assessore, insieme a Marcello Orrù (Psd'Az), Paolo Truzzu (Fdi) e Gennaro Fuoco (Psd'Az), appartiene a un gruppo che ha "l'intenzione reale di chiedere il voto segreto per affossare lo stralcio - fa notare il Coordinamento - e se Contu avesse davvero a cuore le sorti della doppia preferenza, non dovrebbe assentarsi dall'Aula come ha annunciato, ma ripensarci e lasciare il gruppo Sardegna".

PULGA, CANCELLARE BRUTTA PAGINA 2013. Un nuovo appello ai consiglieri regionali affinché con il loro voto "ristabiliscano il giusto riequilibrio di rappresentanza di genere nel Consiglio regionale della Sardegna e cancellino quella brutta pagina scritta nel 2013 con la bocciatura a scrutinio segreto della doppia preferenza di genere", arriva anche dalla presidente dell'assemblea del Pd sardo, Laura Pulga.

Davanti ad un paventato voto segreto, l'esponente democratica ribadisce, come ha fatto anche il segretario regionale Cucca, "la posizione del Partito democratico della Sardegna espressa dall'assemblea regionale del 15 settembre 2017 con il voto unanime con il quale ha approvato l'ordine del giorno della consigliera Rita Corda, che impegna i consiglieri regionali del Pd e il presidente del Consiglio regionale ad introdurre la doppia preferenza di genere nella Legge elettorale sarda". 
   

BUSIA, NON ALTERA RISULTATO ELETTORALE - "La doppia preferenza di genere non è un obbligo, non vincola l'elettore, è solo un'ulteriore opportunità". Alla vigilia dell'esame in Aula dello stralcio su cui pende l'incognita del voto segreto, la capogruppo del Misto, Anna Maria Busia, intende "superare alcuni equivoci che, volutamente o meno - spiega - hanno condizionato il dibattito fin dalle origini". "Chi va a votare può continuare ad esprimere una sola preferenza, oppure, se ritiene, può indicare una seconda preferenza che deve essere di genere diverso rispetto alla prima", sottolinea la consigliera del Campo Progressista.

D'altra parte, aggiunge, "sul punto è stata chiarissima la Corte Costituzionale quando nel 2010 si pronunciò a seguito di impugnazione della legge elettorale campana che per la prima volta introdusse il sistema". Uno strumento che, "lo dicono i giudici, non è in alcun modo idoneo ad alterare il risultato elettorale - ribadisce Busia - se viene utilizzato porta sicuramente ad un riequilibrio della composizione del Consiglio regionale, ma se non viene utilizzata (essendo meramente facoltativa) può permanere lo stesso squilibrio".

Quindi, sostiene la consigliera, "i diritti fondamentali dell'elettorato rimangono inalterati, nessun privilegio, nessun vantaggio, nessuna riserva indiana, come impropriamente viene sostenuto da qualcuno". E allora, si chiede Busia, "perché tanta ostilità?". Solo per un motivo: "Il naturale istinto di sopravvivenza di chi cerca di preservare il proprio ruolo e non è disponibile ad essere estromesso", chiarisce l'esponente di Cp.

AGUS, SE NON PASSA LASCIO GUIDA COMMISSIONE - "Sono il relatore di questo testo, è evidente che non potrei rimanere alla guida di un organismo in un Consiglio regionale incapace di portare avanti la parola data". Con questa motivazione il presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus, lascia intendere che lascerà la presidenza del parlamentino qualora domani lo stralcio sulla doppia preferenza di genere non dovesse ottenere il via libera dell'Aula.

Oggi l'esponente del Campo Progressista ha convocato la prima commissione per fare sintesi sull'emendamento che martedì scorso aveva determinato il rinvio della discussione, quello sulla perfetta parità nella composizione delle liste e sulla presenza di candidati in numero pari anche in circoscrizioni con seggi dispari. E, in caso contrario, per decidere sul ritiro e portare in Aula la doppia preferenza secca. Ma nemmeno oggi è stato raggiunto un accordo: parti della maggioranza (in particolare, all'interno del Pd) non intendono ritirare l'emendamento, altre sono per la votazione dello stralcio non emendato.

"Sono preoccupato - ha detto Agus alla fine della riunione - perché a volte ci si dimentica che il centrosinistra aveva preso un impegno con gli elettori, nel programma elettorale avevamo la doppia preferenza di genere, non è pensabile che ci si attardi in dettagli molto inferiori rispetto alla salvaguardia del principio costituzionale".

Domani, ha aggiunto, "mi aspetto che i tanti che si sono espressi a favore della doppia preferenza di genere, siano conseguenti e approvino con voto palese o con voto segreto il testo presentato dalla commissione, con o senza emendamenti. Credo che la non approvazione segnerebbe la fine quanto meno politica della maggioranza di centrosinistra".

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