Dopo il successo in Sardegna, "Monumenti Aperti" approda a Ferrara, in parallelo alla mostra allestita a Palazzo dei Diamanti dedicata all'arte di Carlo Bononi. E' partita la due giorni che oggi e domani consentirà a cittadini e turisti di visitare dieci monumenti di Ferrara, due dei quali solitamente chiusi al pubblico. E proprio da uno di questi si è partiti, per scoprire i volti meno noti della realtà estense. "I nostri monumenti - ha affermato il vicesindaco e assessore alla cultura di Ferrara, Massimo Maisto - devono essere considerati spazi fruibili è a disposizione delle comunità. Per questo "Monumenti Aperti" è un format che ci piace molto e che sicuramente ripeteremo anche l'anno prossimo".
La manifestazione nacque a Cagliari vent'anni fa, quando alcuni giovani universitari si unirono per riportare in auge le bellezze dimenticate della loro terra. "Ricordo - spiega Fabrizio Frongia, presidente di Imago Mundi Onlus, l'associazione nazionale che gestisce e coordina Monumenti Aperti - che il primo anno ci furono circa 30mila visitatori, un successo inaspettato. Dopo alcune edizioni anche altre realtà piccole e grandi ci chiesero di ospitare il format. Oggi sono una sessantina le città che lo propongono stabilmente e 127 le città che in totale, almeno una volta hanno aderito".
I numeri che questa manifestazione muove sono decisamente importanti: oltre 3 milioni di visite guidate in vent'anni, in cui sono bambini e ragazzi a fare da Cicerone; oltre 300mila visitatori nel solo 2017 e più di 17mila volontari sempre nell'anno in corso. "Essere qui oggi, a Ferrara, è per noi bellissimo. Arriviamo in questa città da un'isola, dopo vent'anni di sperimentazione e sono sicuro - chiude Frongia - che questa esperienza rimarrà dentro a tutti coloro che visiteranno i monumenti e anche a tutti in ragazzi che hanno lavorato e studiato per prepararsi a ricoprire il ruolo di guida turistica".
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