"Una riforma fatta non per
tagliare i costi ma per migliorare la qualità del servizio".
Così il governatore Francesco Pigliaru ha illustrato il testo di
riordino della rete ospedaliera appena varato dal Consiglio
regionale e ha presentato il nuovo logo della riforma: "La
sanità che cambia". Presenti l'assessore Luigi Arru e il
presidente dell'Assemblea Gianfranco Ganau. Una riforma, ha
sottolineato Pigliaru, "che gli altri avevano solo annunciato e
che noi, con coraggio, abbiamo realizzato a completamento di
quella dell'Azienda per la tutela della salute".
Una riorganizzazione che "consentirà, a regime, di
risparmiare tra i 135 e i 140 milioni di euro", ha puntualizzato
Arru. Dopo che il testo sarà ricontrollato dagli uffici del
Consiglio, entro 30 giorni sarà inviato al ministero della
Salute per verificare la compatibilità con il decreto 70. La
riforma esce dall'Aula molto cambiata rispetto al testo
originale della Giunta. Modifiche "necessarie", secondo il
titolare della Sanità. Il ministero potrebbe fare delle
osservazioni, anche se Arru non lo ritiene probabile. "Quella
che abbiamo approvato è una riforma nostra, che deroga molto al
dm 70", ha aggiunto il presidente della commissione Sanità
Raimondo Perra. "Una riforma equa, che progetta percorsi di
salute dal centro alle periferie", ha sottolineato uno dei
relatori di maggioranza, Gigi Ruggeri. "Il nostro impegno è
quello di verificare se le cose funzioneranno - ha precisato il
capogruppo Pd Pietro Cocco - pronti in caso a ridiscutere e
modificare il testo". Soddisfatto il capogruppo dell'Upc,
Pierfranco Zanchetta: "Per il punto nascita del Paolo Merlo di
La Maddalena si parlava di dismissione, invece il servizio è
salvo, con l'aggiunta della camera iperbarica e di 3 posti in
Pediatria". Il capogruppo di Art 1-Sdp, Daniele Cocco, ha
ricordato la necessità di nominare il capo dell'Areus e di
procedere alla riforma della rete di assistenza territoriale.
Infine Ganau ha espresso "soddisfazione per come ha lavorato il
Consiglio, maggioranza e opposizione comprese, per un risultato
storico. La riforma è partita male, inizialmente raccontata in
modo terroristico, invece nessun ospedale ha chiuso".
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