L'Agenzia Italiana per la
cooperazione allo Sviluppo (Aics) ha approvato la proposta
presentata dalla Sardegna per favorire la crescita della regione
di Matam, nella parte nord-orientale del Senegal, al confine con
il Mali. L'intervento rientra nell'avviso "Enti Territoriali
2017" per la concessione di contributi nazionali con i quali
realizzare progetti di cooperazione nei Paesi in via di
sviluppo.
Con un finanziamento di 628 mila euro, viene data concreta
attuazione all'intesa nata dalla richiesta del governo
senegalese di ricevere assistenza e formazione tecnica da parte
degli enti competenti della Sardegna per una migliore gestione
delle risorse ambientali del territorio di Matam, in cui la
siccità e la progressiva avanzata del deserto del Sahara
condizionano pesantemente lo sviluppo sociale ed economico.
Tutto questo provoca una grave diaspora: i giovani, scoraggiati
e senza prospettive di lavoro, intraprendono, con sempre
maggiore frequenza, viaggi drammatici verso le coste europee.
Si punta a diversificare l'attività produttiva, garantire una
maggiore efficienza nell'utilizzo delle risorse idriche ed
energetiche e di realizzare un centro di raccolta dei prodotti
orto-frutticoli per venderli nel più vicino mercato.
Viene inoltre prevista la ristrutturazione del vivaio locale per
l'avvio del cantiere di rimboschimento mediante tecniche di
produzione all'avanguardia.
"La Sardegna, sulla base delle competenze tecniche acquisite
dall'Agenzia Forestas - sottolinea l'assessore degli Affari
generali Filippo Spanu - ha manifestato la propria volontà di
offrire aiuto e sostegno alla Regione di Matam con un articolato
progetto mirato alla cura delle foreste, alla lotta contro la
desertificazione e al corretto utilizzo dell'acqua. Si tratta di
un contributo significativo per creare in loco migliori
condizioni e arginare i flussi migratori, secondo una precisa
strategia dell'esecutivo guidato da Francesco Pigliaru e nel
rispetto dei principi della cooperazione decentrata che risponde
- aggiunge - alle reali esigenze dei territori in difficoltà e
offre nuove opportunità ai giovani che possono così costruire il
loro futuro nella terra di origine".
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