"Restituiteci la dignità, il
lavoro e l'orgoglio di esercitare ancora la nostra professione".
È l'appello lanciato questa mattina dai minatori di Olmedo che
da diverse settimane occupano il sito produttivo alle porte del
paese, a 180 metri di profondità.
"Chiediamo solo ciò che dovrebbe essere un diritto e non una
gentile concessione", dicono. Da oltre due anni ormai attendono
una felice soluzione per la trattativa legata alla riattivazione
dell'attività estrattiva. "La speranza e la pazienza si stanno
affievolendo - aggiungono - e lasciano spazio alla delusione".
Ma i minatori di Olmedo, che continuano ad alternarsi a gruppi
di quattro nel presidio sotterraneo, non si arrendono.
Confortati anche dalla solidarietà dei lavoratori ex
Ati-Ifras che da giorni occupano il tetto del Duomo di Sassari,
e che stamattina hanno ricambiato la visita dei minatori di
qualche mattina fa, si rivolgono al presidente della Regione,
Francesco Pigliaru, e a tutte le altre istituzioni coinvolte,
per ribadire che "nessuno lascerà la miniera finché non si
otterrà il solo risultato possibile, il lavoro".
I segretari territoriali di Filtcem Cgil, Femca Cisl e Ugl
Chimici, Gianfranco Murtinu, Luca Velluto e Simone Testoni, che
affiancano dal primo giorno i minatori nelle loro rivendicazioni
e rilanciano il loro grido di dolore, sono categorici. "La
politica curi l'interesse delle persone in maniera responsabile,
prudente e imperativa - chiedono - quelli di Olmedo esigono la
stessa correttezza e impegno spesi per altri minatori sardi".
Intanto è confermato per domani all'Argentiera il sopralluogo
del commissario del Geoparco, Tarcisio Agus. Sarà accompagnato
dal sindaco di Sassari, Nicola Sanna, e dall'assessore dei
Lavori pubblici, Ottavio Sanna.
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