La riforma della rete ospedaliera
supera il primo scoglio. Il Consiglio regionale ha approvato il
passaggio agli articoli con 30 voti favorevoli e 18 contrari. Si
sono astenuti in tre: Domenico Gallus (Psd'Az-La Base) e i
consiglieri del Campo Progressista Anna Maria Busia e Francesco
Agus. Trentuno interventi in totale: 16 dell'opposizione e 12
della maggioranza ai quali si aggiungono quelli dei tre
astenuti. "Ho ascoltato attentamente tutti - ha detto
l'assessore alla Sanità Luigi Arru a fine serata, riferendosi
alle critiche avanzate dalla minoranza - ma mi chiedo, siamo
sicuri che abbiamo letto lo stesso documento? Come fa
l'opposizione a parlare di sfascio? E' il ministero
dell'Economia e finanze, in documenti ufficiali, a certificare
come la Regione Sardegna sia uscita nel 2010 dal Tavolo di
monitoraggio e di controllo dei Livelli Essenziali di
Assistenza".
Quanto all'accusa di depauperare i servizi nei territori,
l'assessore ha detto: "non è vero, la nostra proposta mette al
centro gli interessi del cittadino. Secondo il piano nazionale
esiti il 70-80% dei ricoveri ora si risolve con un trattamento
medico: questo significa che utilizziamo gli ospedali per casi
di medio-bassa intensità, trattabili in strutture per pazienti
in fase non acuta". E nonostante questo, "è curioso che dai
territori arrivino garanzie per le chirurgie e non per reti di
cura per ictus e infarto".
Dopo il passaggio agli articoli, il presidente del Consiglio
Gianfranco Ganau ha convocato l'Assemblea per martedì 3 ottobre,
alle 16, e ha ricordato che nello stesso giorno, alle 10, si
riunirà la commissione Sanità per l'esame degli
emendamenti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA