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Pressing su doppia preferenza genere

Pressing su doppia preferenza genere

Giovedì discussione in Commissione, "basta rinvii e si voti"

CAGLIARI, 25 settembre 2017, 18:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Giovedì 28 la commissione Autonomia del Consiglio regionale esaminerà la possibilità di stralciare dalle modifiche della legge elettorale statutaria una norma che introduca la doppia preferenza di genere e il Coordinamento3-Donne di Sardegna rilancia la battaglia lanciando un blog e una petizione on-line sul sito firmiamo.it per raccogliere le firme da presentare poi al Consiglio regionale.

Il coordinamento trasversale, che racchiude rappresentanti istituzionali, delle associazioni e della società civile, ha illustrato le novità alla stampa auspicando che stavolta, al contrario di quanto accaduto nel 2013, l'Assemblea sarda non utilizzi il voto segreto per affossare in Aula questa opportunità.

Rita Corda esprime "dissenso e disappunto per questo ennesimo rinvio, visto che si potevano tenere nello stesso giorno, domani, la Commissione e il Consiglio, la prima la mattina e la seconda la sera. Invece crediamo che, nonostante tutto, il Consiglio regionale non voglia approvare la riforma elettorale".

Secondo uno studio, poi, "la doppia preferenza di genere nella legge elettorale per le Comunali ha portato oltre il 43% di donne nei consigli comunali". Ricordando la "vergogna per solo quattro donne su 60 consiglieri regionali", la sindaca di Pula Carla Medau ha spiegato che proprio a causa della carenza di donne nelle istituzioni regionali ci sono "temi e ragionamenti che mancano nell'agenda politica della Regione.

L'obiettivo trasversale e comune è quello di arrivare ad una democrazia paritaria più compiuta visto che la Sardegna è 18/a tra le 21 regioni in termini di percentuali della presenza femminile". Franca Mandis, presidente associazione di Dire e Fare di Guspini, spiega che la doppia preferenza di genere è "una dimostrazione di civiltà: siamo ancora qui a invocare uno scatto d'orgoglio dei consiglieri regionali perché vengano a confrontarsi alla pari con le donne". "Chiediamo che si voti e che sia a voto palese - ha concluso la sindaca di Sestu, Paola Secci -. Siano conseguenti rispetto alle promesse che hanno fatto".
   

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