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Maggioranza stringe su riordino ospedali

Maggioranza stringe su riordino ospedali

In Aula il 26 settembre poi rinvio a primi di ottobre

CAGLIARI, 20 settembre 2017, 20:28

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un vertice di maggioranza fiume ha chiarito il cronoprogramma della riforma della rete ospedaliera. Confermato l'approdo in Aula del disegno di legge per martedì 26 settembre, come pure il termine di presentazione degli emendamenti previsto per il giorno successivo alla fine della discussione generale il 27, il 28, oppure il 29 settembre.
    A quel punto le proposte di modifica ritornano in commissione con il testo per l'approvazione.
    Proprio all'interno del parlamentino saranno sciolti eventuali nodi irrisolti, quelli sollevati nei giorni scorsi dai sindaci e che domani verranno riproposti dall'Anci all'incontro con il presidente della commissione Raimondo Perra, con l'assessore alla Sanità Luigi Arru e il governatore Francesco Pigliaru. In particolare, la questione dei posti letto per la chirurgia negli ospedali di zona disagiata e poi si cercherà di far luce su una zona grigia diventata tale negli ultimi giorni.
    Cioè, gli ospedali di Cagliari. A quanto pare, gli emendamenti mireranno in parte a definire meglio le destinazioni del San Giovanni di Dio (attualmente nel testo sotto la voce "da ridefinire"), dell'ospedale Marino e del Binaghi. Insomma, per fare una sintesi potrebbero volerci dei giorni, anche perché il 2 ottobre sarà a Cagliari il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e nello stesso giorno si terrà la seduta statutaria del Consiglio.
    Se la commissione lavorerà per i due giorni successivi è quasi certo che la discussione dell'articolato comincerà nella seconda settimana di ottobre, a partire dal 9. Di fatto, tra l'ingresso del testo in Aula il 26 settembre e il 9 ottobre, trascorreranno 12 giorni. Uno slittamento ottenuto utilizzando tempi tecnici. "C'è la volontà di migliorare un percorso - ha detto Arru al termine del vertice - restare nell'incertezza aumenta i disagi che obiettivamente ora ci sono, la volontà politica è quella di ascoltare le comunità e i loro sindaci: abbiamo dato disponibilità con gli esponenti del Consiglio di confrontarci con i singoli territori per chiarire le paure del cambiamento, stiamo cercando di ricondurre tutto in un clima di serenità".
   

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