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Gabrielli, Italia con doppia morale

Gabrielli, Italia con doppia morale

Per il prefetto a Sassari onorificenza Sigillo dell'Università

SASSARI, 28 giugno 2017, 17:38

Redazione ANSA

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"La Sardegna non è una regione particolarmente esposta a forme insidiose di criminalità". Lo ha assicurato il capo della Polizia, prefetto Franco Gabrielli, a margine della cerimonia a Sassari per la consegna del "Sigillo dell'Università" da parte del rettore Massimo Carpinelli.

"Sotto il profilo della sicurezza - ha spiegato - c'è un grosso lavoro da fare, perché è comunque un territorio appetibile e l'insularità non la mette al riparo. Ci sono aree in cui il soldo gira e lo sforzo delle forze di polizia è importante. E i risultati ci sono e sono significativi".

"La Sardegna dal punto di vista dei rischi presenta innumerevoli criticità, come quelle legate al dissesto idrogeologico o agli incendi - ha sottolineato il prefetto - ma l'Isola ha fatto passi significativi, per esempio sugli incendi la Regione Sardegna è quella che si è autonomamente meglio attrezzata di una propria flotta di elicotteri, a dimostrazione di una sensibilità che sui temi dei rischi è determinante".

Quanto all'emergenza siccità, Gabrielli ha chiarito: "i cambiamenti climatici non possono essere addebitati ai sardi, negare i problemi sarebbe disonesto, ma riconosciamo gli sforzi che si stanno facendo per rendere il territorio più sicuro, si sta intraprendendo la strada giusta".

IN ITALIA RESISTE DOPPIA MORALE - "Lo spread fra teoria e prassi è la metafora di questo Paese in cui si pretende che ci si comporti in un certo modo ma nella pratica di tutti i giorni è in ritardo e affaticato". Così il capo della Polizia, il prefetto Franco Gabrielli, intervenendo all'ateneo di Sassari alla cerimonia organizzata in suo onore. Ha ricevuto, infatti, dal rettore Massimo Carpinelli il "Sigillo dell'Università", la massima onorificenza riconosciuta a chi si è distinto per meriti culturali, scientifici, sociali, politici o economici.

Quest'anno, ha spiegato il rettore, il riconoscimento è andato a Gabrielli perchè "interprete dei valori su cui fonda lo Stato, dei quali contribuisce alla diffusione attraverso il suo esempio". "In Italia - ha argomentato Gabrielli senza troppi giri di parole - resiste la doppia morale, la netta distanza tra le cose che si devono fare e quelle che si fanno.

È così che si è creato un gap tra la comunità e le istituzioni: la sfiducia nei confronti di chi ha compiti di responsabilità deriva dalla divergenza tra teoria e prassi". Ricordando i suoi studi di filosofia del diritto a Pisa e insistendo sul rapporto tra teoria e prassi, il capo della Polizia ha fatto riferimento alle recenti polemiche per la circolare che porta il suo nome.

"Abbiamo semplicemente ricordato norme che già esistono e che sono scritte, sottolineando che il tempo della ricreazione è finito - è stato il suo ammonimento - chi ha responsabilità è chiamato, prima ancora che a far rispettare la legge, a rispettarla, il giudizio della gente per le istituzioni dipende dalla corrispondenza dei comportamenti alle teorie". "In questo Paese - ha aggiunto - tutto è stato sacrificato in nome di esigenze di ordine pubblico, ogni volta si invocano norme che in realtà esistono, l'Italia morirà di bulimia normativa". 

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