Nel primo quadrimestre 2017 la
Sardegna ha registrato, rispetto allo stesso periodo del 2016,
un aumento dei rapporti di lavoro privati a tempo indeterminato
da 8.442 a 9.010, pari a +6,7%. Un dato Inps in controtendenza
rispetto all'andamento nazionale (-4,5%). In crescita anche le
assunzioni con contratti a termine: 29.876 con un incremento del
35,6%. Nei primi quattro mesi sono aumentate nell'isola le
assunzioni in apprendistato, +70,3%. L'andamento tendenziale
delle assunzioni complessive della Sardegna nel settore privato
risulta quindi in aumento del +28,7%.
"La lettura dei dati sull'andamento del mercato del lavoro,
forniti dall'Inps, ci dice che le assunzioni in Sardegna, nel
primo quadrimestre 2017, sono cresciute di quasi il 30%, con un
aumento dei rapporti a tempo indeterminato del +6,7%, la
migliore tra le regioni italiane". Lo dichiara l'assessora del
Lavoro, Virginia Mura, commentando i dati pubblicati
dall'Osservatorio del Precariato dell'Inps.
"Accanto all'incoraggiamento che qualsiasi segnale positivo
deve dare - precisa Mura - non possiamo abbandonare la prudenza
che abbiamo sempre praticato nel commento dei dati: appena due
settimane fa il report Istat fotografava una realtà sarda molto
più sofferente, e in alcuni casi quasi all'opposto di quella più
confortante che ci dà l'Inps. Occorre semmai riproporre una
riflessione pubblica sui dati che misurano l'andamento
dell'occupazione, che sono uno strumento di lavoro, ci devono
aiutare a valutare le cose fatte e a intuire cosa succederà".
"Proprio per questo - spiega Mura -, pur nel doveroso
rispetto di istituzioni come Istat e Inps, sentiamo l'obbligo di
avviare una riforma profonda della produzione di dati in
Sardegna. Riorganizzeremo il nostro Osservatorio del mercato del
lavoro, per giungere a nostri dati amministrativi univoci e li
faremo certificare da un soggetto esterno. L'obiettivo è, nella
massima trasparenza, arrivare a fornire all'opinione pubblica un
valido strumento di analisi anche per evitare ad autorevoli
sindacalisti e politici di prendere ogni dato utile al proprio
ragionamento come ultravero, trascurando gli altri".
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