Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Buu razzisti a Cagliari, rivolta Muntari

Buu razzisti a Cagliari, rivolta Muntari

Protesta a fine gara e giocatore lascia il campo.Sconforto Zeman

CAGLIARI, 30 aprile 2017, 19:40

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

È appena passato il novantesimo. E c'è Muntari che si disinteressa della partita con il risultato ancora in bilico. Il Cagliari è in vantaggio di un gol grazie alla rete di Joao Pedro al 23' del primo tempo. Ma il Pescara si sta giocando le ultime chance per il pareggio. Muntari però non corre più: va a parlare con il quarto uomo prima. E poi con l'arbitro. È nervoso, agitato. Quando poi il direttore di gara, stanco delle continue lamentele, mostra il cartellino giallo lui non ce la fa più. E si dirige verso il tunnel degli spogliatoi senza che nessuno lo abbia cacciato dal campo.

Insomma, abbandona il terreno di gioco volontariamente: la partita va avanti senza di lui. La spiegazione di quanto è successo la da' il suo allenatore Zdenek Zeman in sala stampa. "Muntari ha sentito cori razzisti e ha chiesto di intervenire", racconta il tecnico boemo che poi commenta: "Facciamo sempre tante chiacchiere e poi ci si passa sopra". Tutto lo stadio in effetti, negli ultimi minuti della sfida, ha passato il tempo non a guardare la palla ma a seguire le mosse dell'ex giocatore di Inter e Milan.

Tutto potrebbe essere nato da un incontro ravvicinato tra giocatore e tifosi durante un'azione dei rossoblù. Muntari sullo slancio è finito dentro la porta a pochi metri da un gruppetto di supporter. Da quel momento in poi il giocatore è una furia.

Nella curva nord del Sant'Elia - va ricordato - da tre settimane non ci sono nemmeno gli ultrà del Cagliari che da un po' di tempo disertano il settore per protesta dopo i provvedimenti della Prefettura in seguito agli scontri avvenuti a Sassari un mese fa. La partita finisce. Salvezza matematica per il Cagliari. Ma a fine gara tutti parlano della rivolta di Muntari.

MUNTARI, CORI CONTRO DI ME FIN DA SUBITO - "Facevano i cori contro di me da subito, nel primo tempo ho visto che nel gruppetto c'erano dei bambini e allora mi sono rivolto ai genitori e ho dato loro la mia maglia, per dare l'esempio. Poi in curva la cosa è continuata con un altro gruppo di tifosi: io stavo ragionando con loro, ma l'arbitro mi ha detto che dovevo lasciare perdere.

E lì mi sono arrabbiato. Perché anziché fermare la partita se l'è presa con me?". Così Muntari al termine della partita Cagliari-Pescara commentando la decisione di abbandonare il campo. "I tifosi hanno sbagliato ma l'arbitro - ha chiarito il giocatore - doveva fare qualcosa di diverso, non accusare me. Io non sono una vittima. Ma se si fermano le partite sono convinto che queste cose non succederanno più".

FILUCCHI, NOI NON ABBIAMO PERCEPITO NULLA - "Cori non ne abbiamo percepiti, non abbiamo saputo nulla nè dall'arbitro nè dall'addizionale: riteniamo che la tifoseria cagliaritana non sia razzista. Non ci è stato notificato nulla. Penso che tutto sia legato a un alterco con la curva seguito poi dal confronto del giocatore con l'arbitro". Così il vicepresidente del Cagliari Stefano Filucchi al termine della partita con il Pescara commentando la clamorosa protesta di Muntari.

VITTORIA REGALA AL CAGLIARI CERTEZZA IN SERIE A - Il Cagliari batte il Pescara 1-0 con un gol su rigore di Joao Pedro. E si toglie l'ultimo dubbio di un campionato virtualmente in archivio da mesi: la salvezza matematica. Con largo anticipo. Nessuna incertezza nemmeno per Muntari che, dopo uno scambio di vedute con la curva, in pieno recupero si è confrontato con l'arbitro è ha deciso di abbandonare il campo. La squadra di Rastelli ha preso tutto con il minimo sforzo.

E nella ripresa ha rischiato grosso in almeno tre occasioni. Borriello a secco: il bomber si è fermato dopo quattro partite consecutive a segno. Per la squadra dell'ex Zeman la certezza della B era arrivata già con la Roma: gli abruzzesi hanno mostrato, insieme ai limiti che la stanno condannando all'ultimo posto, anche sprazzi di buon gioco e tante occasioni per raddrizzare la partita. Tutte sprecate, però. Zeman costretto a cambiare qualcosa dietro per la squalifica di Biraghi. Mentre davanti, forse per puntare sull'orgoglio dell'ex, si rivede Cerri. Anche Rastelli sposta pedine dietro perché manca Isla. E davanti rilancia Farias accanto a Borriello, un pò acciaccato ma in campo.

Succede poco o nulla sino alla prime conclusioni di Caprari all'11' e al 15' di Borriello: corre di più il Pescara, ma l'ultimo passaggio è quasi sempre sbagliato. Mentre il Cagliari sembra aspettare il momento giusto. Che infatti arriva al 23'. Barella fa tutto: break a centrocampo, corsa di venti metri poi tacco per Joao Pedro. Il brasiliano tira fortissimo da fuori area, Fornasier respinge con la mano. Per l'arbitro è rigore: trasforma Joao Pedro. Poi subito un'occasione per Borriello (bravo Fiorillo).

Il Pescara però c'è sempre: Caprari, con il suo classico destro a giro, fa tremare il Cagliari prima dell'intervallo, ma non Rafael che manda in angolo. Pescara in partita anche nel secondo tempo. Caprari e Memushaj vanno vicinissimi al gol nei primi dieci minuti. E pure Benali ha al 26' la palla dell'uno a uno: Rafael però para tutto. Giallo nel finale. Con Muntari che lascia il campo volontariamente prima del fischio finale dopo aver parlato con quarto uomo e arbitro. La spiegazione la dá Zeman a fine gara: "Muntari ha sentito cori razzisti".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza