Legacoop Sardegna lancia
"Produzione e servizi", il nuovo settore che riunisce 210
cooperative (su 700), 2.721 soci, 3.131 dipendenti e ricavi per
oltre 174 milioni di euro. Lo fa in occasione dell'assemblea
regionale, "un appuntamento che testimonia l'importanza della
cooperazione in periodo di crisi", ha dichiarato Claudio Atzori,
presidente regionale e da qualche settimana componente della
presidenza nazionale di Legacoop.
Guardando all'edilizia, il numero uno dell'associazione in
Sardegna ha auspicato una ripresa anche alla luce della legge
urbanistica regionale. Per Luigi Piano, coordinatore regionale
dell'area, la costituzione di Produzione e Servizi è legata alla
"volontà di creare, soprattutto a livello regionale, massa
critica adeguata a potersi cimentare in processi di
modernizzazione necessari, soprattutto su progetti che
riguardino nuove tecnologie, settori emergenti,
internazionalizzazione e progettazione complessa".
L'iniziativa si inserisce in un percorso avviato il 23
novembre a Roma: "Una vera e propria opportunità di 'ripartenza'
per tutti i comparti interessati, sinteticamente riassumibili in
costruzioni, manifatturiero/impiantistico, progettazione,
logistica/servizi integrati/facility management,
Consulting/R&S/Ict/formazione", ha precisato Piano. Attenzione
anche verso i consorzi che devono dialogare con i territori,
mentre significativa è l'esperienza dei lavoratori che, riuniti
in cooperativa, hanno rilanciato aziende in crisi. Sono i
cosiddetti workers buyout diventati esempio nazionale. Un
settore che, ha spiegato Paolo Laguardia, dirigente nazionale,
"può crescere ed espandersi". Ma, "il governo dica quali risorse
sono a disposizione per incentivarlo. Non è pensabile che un
territorio o una sola cooperativa se la possano cavare".
Attenzione anche al mondo del credito e a sistema
cooperativo: per Mauro Pasolini, presidente Conscoop, soluzioni
devono essere rivolte al sistema burocratico lento. L'assessore
regionale agli Enti locali, Cristiano Erriu, infine, ha
ricordato l'intervento che, con un investimento di 90 mln,
porterà la banda ultralarga in oltre 300 comuni.
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