"Visto Alcoa e potenziali acquirenti questa settimana, c'è molto lavoro da fare nei prossimi giorni. Ci vediamo dopo il 15 marzo?". Così su Twitter il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, in risposta a Bruno Usai, della Rsu Fiom Cgil, che sempre sul social gli aveva chiesto "notizie sulla vertenza" e "a quando il prossimo incontro" con i sindacati.
Il 10 gennaio scorso la multinazionale svizzera dell'alluminio Sider Alloyz ha siglato a Roma un accordo con Invitalia, l'agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa che ha avuto il compito di fare da filtro tra la multinazionale americana dell'alluminio e i potenziali acquirenti dello smelter, con il quale si è impegnata a formulare una proposta di acquisto dello stabilimento di Portovesme entro oggi. Il patto prevedeva anche l'avvio della due diligence entro il 15 gennaio, e la sua conclusione entro il 15 febbraio. Le verifiche sugli impianti, fanno sapere i sindacati, sono andate a buon fine.
LANDINI, MARZO MESE DECISIVO - "Marzo potrebbe essere un mese molto importante per la possibilità di vendere definitivamente lo stabilimento Alcoa e favorire l'ingresso di una nuova multinazionale. Oggi non c'è più tempo ulteriore da perdere e se necessario occorre mettere in campo anche le pressioni utili in questa direzione".
Lo ha detto il leader della Fiom Maurizio Landini, a Cagliari per il meeting dei metalmaccanici sardi, nel giorno in cui si attende che la svizzera Sider-Alloy, firmataria dell'accordo con Invitalia, formuli la proposta d'acquisto per lo stabilimento del Sulcis.
"Quando parlo di interesse nazionale - sottolinea Landini - lo dico perchè sarebbe davvero assurdo che l'Italia, uno dei più grandi importatori di alluminio, favorisca la chiusura di aziende che producono alluminio. Sono queste le contraddizioni che vanno evitate".
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