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Gramsci, intellettuale sempre attuale

Gramsci, intellettuale sempre attuale

Suo pensiero ricordato in Consiglio regionale a Cagliari

CAGLIARI, 20 gennaio 2017, 13:32

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Antonio Gramsci morì 80 anni fa e nacque in Sardegna il 22 gennaio 1891. Oggi a Cagliari in Consiglio regionale il primo appuntamento dell'Anno Gramsciano dell'intellettuale che, assieme a Dante, è l'autore italiano più letto al mondo.

"E' necessario un maggiore impulso alle nostre scuole e università per un impegno nello studio e nella ricerca del pensiero di Gramsci", ha detto in Aula il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, in apertura del convegno "Antonio Gramsci nell'80/o della morte", organizzato da Aldo Accardo e a cui hanno preso parte il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e vari intellettuali.

Ganau ha ricordato il "filosofo e pedagogista, storico e storiografo, giornalista e scrittore impareggiabile, teorico della lingua e della letteratura, scienziato, politico", ma anche tutte le locuzioni, oggi di uso comune, provenienti proprio da Gramsci: "Egemonia, società civile, riforma intellettuale e morale, intellettuale organico, blocco storico, nazionalpopolare".

"Gramsci - ha aggiunto Ganau - non può essere ricordato semplicemente come un marxista, penso invece che si possa parlare di gramscismo non come deviazione ma come fase nuova del pensiero". A lui "dobbiamo l'assunzione della questione meridionale come questione nazionale".

Quanto alla fortuna internazionale, "è un dato ormai consolidato, tanto che si è arrivati a parlare di un Gramsci globale, di momento gramsciano". Un interesse che "dovrebbe farci riflettere sul perché l'intellettuale è, assieme a Dante, l'autore italiano più letto al mondo" mentre, nello stesso tempo, "in Italia la cultura di Gramsci sembra essersi arenata, relegata in uno spazio marginale".

Infine, un riferimento al monito di Gramsci sul fatto che "l'indifferenza è abulia, parassitismo e vigliaccheria, non vita". "Oggi - commenta Ganau - di fronte alle guerre, alla povertà e al dramma infinito dei migranti quel monito resta un lucido insegnamento".
   

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