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Violenza: avvocata, difendo un uxoricida

Violenza: avvocata, difendo un uxoricida

Parla Letizia Doppiu Anfossi,prevalso buon senso in nome diritto

SASSARI, 25 novembre 2016, 10:26

Redazione ANSA

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di Gian Mario Sias

"Ho appreso la notizia con sconforto, ma subito ha prevalso il senso del dovere, in nome di un diritto sancito dalla Costituzione". Letizia Doppiu Anfossi, penalista sassarese, è l'avvocato di Nicola Amadu, il pensionato di 69 anni che lo scorso 9 novembre ha ucciso la moglie sull'uscio di casa. Anna Doppiu, 66 anni, donna delle pulizie all'istituto per anziani "Casa serena", è stata malmenata, cosparsa di benzina e arsa viva. Una morte atroce, che ha distrutto una famiglia, ha sconvolto la città e ha riproposto a livello nazionale il tema della violenza sulle donne, che oggi si celebra in tutto il mondo, aggiornando statistiche simili a un bollettino di guerra.

Letizia Doppiu Anfossi, da donna e da avvocato, ha fatto quel che c'era da fare. "Non esercitare un obbligo fondamentale, ispirato ai principi della carta costituzionale, è immorale - spiega all'ANSA - sottrarsi a questo compito significa non fare l'avvocato". Di fronte a un delitto tanto violento, confessato immediatamente, per la difesa le strade da seguire sono pochissime. "È prematura qualsiasi considerazione, ma è chiaro che si tratta di una difesa tecnica, ma è sempre così - chiarisce la penalista - l'avvocato deve garantire che le accuse vengano contestate correttamente, secondo la legge".

Non ha ricevuto critiche per la scelta di accettare l'incarico. "Non è successo e non me lo aspetto, sarebbe una discriminazione - sostiene - sarebbe sbagliato, così come è un errore vedere l'avvocato come un complice". D'altronde, ribadisce, "il penalista fa questo, se ci fermassimo davanti a ogni reato terribile non dovremmo lavorare".

Nella Giornata per la lotta alla violenza sulle donne si chiedono nuovi strumenti di coercizione, pene più severe, maggiore repressione. Letizia Doppiu Anfossi non crede che la strada sia questa. "Le leggi ci sono, per certi reati è prevista la pena massima - dice - bisognerebbe lavorare più nel campo della prevenzione, facendo passare il concetto secondo cui la violenza non va accettata mai e va fermata sul nascere". Spetta anche alle donne fare la loro parte. "Occorre ribellarsi, ci sono donne che non reagiscono, non denunciano, che se scappano poi tornano dai loro uomini - ammette l'avvocata - bisogna lavorare su questo, serve un cambio di mentalità per entrambi i generi".

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