E' una rivista internazionale e
parla le lingue del mondo. Si chiama "Ainas" - in sardo
strumenti, arnesi da lavoro - e dà pari dignità a ogni parlata
del pianeta. Tra le sue pagine ospita interventi, interviste
dove chi scrive e chi risponde lo fa nel proprio idioma. E' solo
uno dei punti di forza della rivista bimestrale che, dopo un
ampio restyling, riparte con i primi tre numeri in formato
online.
Una finestra aperta sul mondo dell'arte e la contemporaneità
e nella piena valorizzazione delle differenze linguistiche.
Ideatrice del suo rilancio, autofinanziato, è Bianca Laura
Petretto, curatrice, esperta d'arte e comunicazione, direttore è
Roberto Cossu, firma storica del giornalismo sardo. Veste
grafica elegante, un oggetto da sfogliare, cliccare e touchare,
ma anche collezionare nella versione cartacea con la sua ricca
galleria di immagini. Turismo, letteratura, spettacolo, costume
e società, artigianato, mostre, design, green economy,
enogastronomia sono alcuni temi trattati. Non conosce confini, è
aperta alle tendenze più innovative e all'internazionale, tanto
da avvalersi di contributi di artisti, scrittori, intellettuali,
giornalisti, creativi da tutto il mondo.
Al suo interno si incrociano anche storie e racconti,
dettagli di vita e creatività, spesso celati in angoli di
strada, muri, pareti, a ogni latitudine. Tra le 130 pagine
"scorrono anche quei colori che rischiano di finire confusi in
una tavolozza gettata tra i rifiuti", sottolinea Roberto Cossu.
Per ora proposta in formato elettronico, presto sarà disponibile
anche in versione cartacea. "Ainas è un momento di verifica
sullo stato dell'arte contemporanea, dà alloggio a quanto emerge
come a quanto viene escluso ma che avrebbe diritto di
cittadinanza. Si parla 'babel', è un magazine distonico e
differente", spiega Bianca Laura Petretto. Un prodotto in
continuo cammino, un 'attrezzo da lavoro', un 'aina', uno
strumento in più e un ponte che mette in comunicazione centro e
periferie.
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