La Fit-Cisl e la Faisa hanno
proclamato uno sciopero di quattro ore per sabato 1 ottobre di
tutto il personale dell'Arst, denunciando il fatto che "non è
dato sapere che ruolo sarà affidato all'azienda dopo il 31
dicembre 2016".
"Ci è difficile capire il perché un'azienda che chiude per il
quarto anno consecutivo il bilancio in attivo (nel 2015 con +1,5
milioni), non sia messa in condizioni di predisporre un piano
industriale che vada oltre i pochi mesi di concessione del
Trasporto pubblico locale e fare i necessari investimenti per
svolgere il ruolo per il quale è stata costituita con mezzi
moderni ed efficienti - osserva Valerio Zoccheddu, segretario
generale Fit-Cisl Sardegna -. I segnali che arrivano lanciano
messaggi inquietanti sulla volontà di questa Giunta regionale di
far percorrere ad Arst la strada già andata a buon fine con
Saremar: regaliamo Arst ai privati".
"Se una Giunta regionale propone zero risorse per il futuro
rinnovo del parco mezzi dell'azienda regionale più importante
della Sardegna, con 2.200 dipendenti e 802 autobus, limitandosi
ad incassare le risorse nazionali che consentono l'acquisto di
65 nuovi autobus, è facile capire - attacca - che si vuole
affossare il futuro di Arst".
"Se oltre a ciò, contraddicendo le affermazioni fatte solo
alcuni mesi fa che attribuivano l'esclusiva della tratta
Sassari-Olbia al treno, togliendo la concessione ad Arst -
sostiene -, si affida la concessione della stessa tratta ad un
privato senza alcuna spiegazione, il disegno non dichiarato va
nella direzione di disfarsi dell'azienda pubblica".
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