I carabinieri stanno indagando sul
raid vandalico compiuto in un'abitazione a due piani situata in
via Roma a Burcei, destinata, nell'intenzione del proprietario,
a diventare un centro di accoglienza per migranti. Sabato
mattina un gruppo di cittadini si è radunato davanti allo
stabile con una convocazione via WhatsApp: si doveva discutere
del centro non gradito ai residenti, poi però i più facinorosi
hanno deciso di forzare l'ingresso della palazzina. Un vero e
proprio assalto: finestre sfondate, porte scardinate, mobili e
suppellettili danneggiati. Smaltita la rabbia, se ne sono
andati. Sul posto sono arrivati i carabinieri: indagini
difficili, nessuno parla e molti dicono di non essersi accorti
di nulla, nonostante tutto sia avvenuto in pieno giorno. Lo
stabile è di Vittorio Zuncheddu, proprietario dell'hotel
Burranca di Sinnai, già trasformato in centro di accoglienza. La
sindaca di Burcei prende le distanze dalle violenze ma rilancia
le preoccupazioni per un'ospitalità non condivisa con i
territori.
"Chiaramente condanniamo quanto accaduto - dice all'ANSA
Giovanna Zuncheddu - un gesto grave e ingiustificabile. Capisco
però la preoccupazione dei cittadini, suffragata da quanto
veniamo a sapere sui vari centri. Avevo già espresso la mia
perplessità alle istituzioni sulla possibile apertura del centro
a Burcei, avevo chiesto un incontro al Prefetto. Il sistema
dell'accoglienza è sbagliato - sottolinea la sindaca - bisogna
avere progetti per i migranti, non possono essere lasciati allo
sbando in un territorio in cui non vogliono stare, creando
problemi per l'ordine pubblico. La decisione di aprire una
struttura per i profughi, che sia di un privato, libero di
utilizzare le sue proprietà, o delle istituzioni, deve essere
condivisa con la popolazione, non si può pensare di imporre una
linea di questo genere, si rischia di compromettere la
tranquillità di una intera comunità".
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