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Pigliaru a partiti, scelgo io assessori

Pigliaru a partiti, scelgo io assessori

No a squadra sotto dettatura, adeguamenti in rilancio programma

CAGLIARI, 27 giugno 2016, 14:19

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Francesco Pigliaru gela i partiti del centrosinistra sul possibile rimpasto in Giunta e con una nota ribatte alle sollecitazioni che arrivano dal Pd e dagli alleati. "Come a tutti è noto, la costruzione della squadra è una prerogativa del presidente della Regione e io non intendo svolgerla sotto dettatura o sotto assedio, come infaustamente è accaduto nel passato, trovo curioso che alcuni esponenti della maggioranza cerchino di convincermi di ciò di cui sono già convinto: l'importanza della seconda fase del Governo regionale, la necessità, dopo due anni e mezzo di interventi importanti e di riforme coraggiose, di aggiornare e di arricchire il programma che stiamo realizzando".

Secondo il governatore, "questo rilancio programmatico è la base su cui fondare qualunque altra cosa, incluso un possibile adeguamento della squadra di governo. Le difficoltà della Sardegna si risolvono col lavoro e l'impegno quotidiano, non con distribuzioni di potere sganciate da obiettivi di legislatura chiari e condivisi".

SABATINI (PD), SUBITO RIMPASTO IN GIUNTA REGIONE - "La Sardegna non può aspettare: subito il rimpasto in Giunta ed il centrosinistra rilanci la sua azione di governo", così il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini, del Pd, interviene sull'ipotesi di verifica all'interno della maggioranza e alla luce dei deludenti risultati dei ballottaggi nelle ultime amministrative.

Le voci su un imminente rimpasto in Giunta "si inseguono da un anno e, con le motivazioni più disparate, questa azione di verifica è stata rimandata di mese in mese: elezioni comunali 2015, dimissioni del segretario regionale del massimo partito di governo, elezioni amministrative 2016, elezione del nuovo segretario regionale del Pd", Franco Sabatini non ci sta e sottolinea: "Tutti ci rendiamo conto, anche chi non si intende di politica, quanto ormai un rimpasto della Giunta sia necessario ed improcrastinabile. Non si discute sul fatto che in seno al Pd ci sia un problema da risolvere, ossia trovare l'accordo sul nome del nuovo segretario regionale, convergere su una figura autorevole che metta d'accordo le diverse anime del Partito. Credo anche che possa al più presto trovarsi una soluzione; tuttavia, l'elezione del nuovo rappresentare del Pd non può tenere in scacco un'intera regione".

"All'interno del Consiglio regionale sono rappresentati tutti i partiti espressione della volontà dei Sardi, condizione sufficiente per ragionare sul nuovo assetto della Giunta quanto prima - ribadisce Sabatini -. Non basta il rimpasto in Giunta per risolvere i problemi della Sardegna, ma è necessaria l'apertura di una verifica in seno alla maggioranza che governa l'Isola ai fini di un rilancio programmatico. Il Patto per la Sardegna, annunciato ripetutamente da Pigliaru e che potrebbe divenire uno strumento di rilancio socio-economico, non deve essere uno strumento ad uso esclusivo della Giunta: necessita di essere condiviso sia con i partiti che con le forze sociali, quale momento di verifica, discussione, condivisione di obiettivi e strategie, e finalizzato al rilancio del territorio, proprio come quando, nel maggio del 1950, al 'Congresso del popolo sardo' tutte le forze politiche si riunirono per lavorare al piano di rinascita della Sardegna".

CD E SEL, CAMBIO PASSO IN GIUNTA - Altro che rimpasti o cambi di poltrone di qualche assessore, l'intera Giunta è da rivedere, magari immettendo più "energie politiche" nell'Esecutivo fino ad oggi "troppo tecnico". Prendendo spunto dall'appello del presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini (Pd), che ha sollecitato l'immediato rimpasto e il rilancio dell'azione di governo di centrosinistra alla guida della Regione, dal Centro Democratico e da Sel arrivano spunte per una revisione totale della Giunta guidata da Francesco Pigliaru.

Già un anno fa nel "conclave" di Sanluri si era arrivati ad un passo dal rimpasto, con il Pd e il suo allora segretario Renato Soru che sollecitata il governatore in tal senso. Ma già allora Pigliaru aveva resistito al pressing del partito di maggioranza relativo e dei suoi alleati. Oggi, dopo il nuovo risultato deludende alle urne, con la sola eccezione di Cagliari per i grandi Comuni, i partiti rilanciano la sfida.

"L'epoca dei rimpasti è una formula vecchia trita e ritrita, da rivedere è tutta la Giunta e c'è da definire un nuovo cronoprogramma - spiega l'esponente e deputato Cd Roberto Capelli - io non partecipai all'iniziativa di Sanluri perché la ritenevo un pannicello caldo per passare il tempo e, ahimè, così è stato. Questa coalizione deve andare avanti dando quelle certezze che questa Giunta non è riuscita a consolidare - osserva - servono energie politiche per realizzare quelle azioni che sino a questo momento non sono state messe in campo. E' indubbio, che sia necessario un cambio di passo".

Secondo il senatore di Sel, Luciano Uras, "le vicende di ciascuna delle forze politiche che costituiscono la maggioranza, all'indomani del voto amministrativo sardo, sono certamente importanti ma non possono essere intrecciate con la necessità di dare nuova forza, consistenza politica, progetto aggiornato e obiettivi chiari al governo della Regione. Da tempo siamo convinti che sia indispensabile aprire una discussione vera con il presidente della Regione e con le forze della coalizione. Penso che la Sardegna non si attenda un rimpasto di Giunta, si aspetta molto di più, risposte contro la crisi che sta piegando la comunità. Risposte che possono arrivare solo se tutti quelli che sanno e possono fare parteciperanno al necessario imponente impegno per contrastare la progressiva demolizione della nostra capacità produttiva e il diffuso impoverimento sociale".

Anche Uras ricorda il conclave di Sanluri e osserva: "abbiamo aspettato un anno e il presidente non ne ha preso atto. Oggi è necessaria una risposta diversa, altrimenti i cittadini vorranno il voto perché non c'è più tempo se vogliamo salvare i sardi".

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