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Ucciso nel 2010 a Capoterra: assoluzione

Ucciso nel 2010 a Capoterra: assoluzione

Lacrime e urla familiari vittima. Per imputato "finisce incubo"

CAGLIARI, 03 maggio 2016, 14:05

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Assolto per non aver commesso il fatto. Si è chiuso così il processo nei confronti di Alessio Pireddu, il 33enne di Capoterra accusato dell'omicidio del compaesano Giancarmine Podda, manovale di 30 anni, ucciso con due colpi di fucile il 2 aprile 2010 all'uscita del bar Baraonda.

La sentenza è stata pronunciata dal Gup del tribunale di Cagliari, Giampaolo Casula, dopo alcune ore di camera di consiglio. Il pubblico ministero Alessandro Pili aveva sollecitato una condanna a 14 anni e due mesi di carcere. Il delitto, secondo l'accusa, avrebbe avuto un'origine passionale e sarebbe maturato a causa della gelosia, ma il giudice ha ritenuto che Pireddu fosse estraneo ai fatti, facendo così cadere la pesante contestazione di omicidio.

Alla lettura della sentenza, lacrime e urla della madre e dei familiari della vittima, assistiti dagli avvocati di parte civile Ivan Sanna e Gian Mario Fattacciu, mentre per l'imputato - difeso da Marco Lisu - si tratta della fine di un incubo. Nel luglio 2014 un altro Gup, Simone Nespoli, aveva assolto con formula piena dall'accusa di omicidio altri due imputati: l'imprenditore edile Enzo Garau e il disoccupato Giorgio Picci, risultati totalmente estranei alla vicenda.

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