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Delfino ucciso in Sardegna fatto a pezzi

Delfino ucciso in Sardegna fatto a pezzi

Wwf presenta esposto contro ignoti

CAGLIARI, 18 aprile 2016, 19:14

Redazione ANSA

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Delfino arpionato e ucciso in Sardegna - RIPRODUZIONE RISERVATA

Delfino arpionato e ucciso in Sardegna - RIPRODUZIONE RISERVATA
Delfino arpionato e ucciso in Sardegna - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il delfino tursiope ucciso con un colpo di arpione e trovato due giorni fa sulla spiaggia di Torre delle Stelle, località turistica sulla costa sud orientale della Sardegna, a pochi chilometri da Villasimius, è stato fatto a pezzi. Lo denunciano nella loro pagina Facebook gli operatori dell'Area marina protetta di Capo Carbonara, arrivati sulla spiaggia venerdì scorso insieme a Capitaneria di porto, veterinari dell'Asl e Corpo forestale. "Complimenti a chi ha svolto questo gesto durante l'arco della notte (tra venerdì e sabato, ndr). La ciliegina su uno scempio dell'uomo! Vigliacchi!", scrivono sul profilo del social pubblicando la foto di quello che resta del delfino. Probabilmente il mammifero è stato tagliato a pezzi per essere mangiato. Già poche ore dopo la scoperta, erano state notate diverse persone aggirarsi nella zona.

La carcassa, già attentamente analizzata dai veterinari, doveva essere smaltita ieri dal Comune di Maracalagonis, ma per farlo occorrevano i tempi tecnici legati allo sblocco della spesa da sostenere. Qualcuno, però, ha pensato bene di fare scempio dei resti del delfino, si pensa con una motosega, lasciando solo la testa. La sezione staccata della Capitaneria di porto di Villasimius, coordinata dal comandante Francesco Fornaro, ha avviato le indagini per individuare chi ha ucciso l'animale. Sono stati eseguiti controlli sui pescherecci e sulle imbarcazioni che gravitano nella zona, ma al momento non è stato trovato alcun indizio utile. Il delfino sarebbe stato ucciso a circa un miglio dalla costa, forse si è avvicinato ad una rete e un pescatore lo ha arpionato, uccidendolo.

WWF, ESPOSTO CONTRO IGNOTI.  Il WWF ha presentato un esposto contro ignoti alla Procura di Cagliari "affinché vengano individuati i responsabili dell'efferata uccisione di un delfino, prima arpionato e poi massacrato, avvenuta pochi giorni fa nelle acque della costa cagliaritana". Ne dà notizia la stessa associazione ambientalista, che prende posizione dopo il caso del delfino - un maschio di circa 3 metri appartenente alla specie Tursiope - che era stato segnalato con un arpione conficcato nel dorso alla Capitaneria di Porto giovedì scorso nella spiaggia di Torre delle Stelle, nei pressi dell'Area marina Protetta di Villasimius-Capo Carbonara. Rimasto sulla spiaggia in attesa di un recupero completo, l'animale è rimasto poi vittima di un secondo atto di bracconaggio: alcuni ignoti si sono accaniti su di lui per prelevarne la carne. "Purtroppo, a differenza di quanto accade a terra, i crimini di natura commessi in mare, che spesso vedono l'uccisione di specie protette come delfini, tartarughe e perfino balenottere - afferma Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia - rimangono sottotraccia ed è difficile quantificare la perdita di biodiversità e rintracciare i colpevoli. A fronte di un animale rinvenuto ce ne sono sicuramente molti altri che hanno subito la stessa fine. Purtroppo non è la prima volta che un delfino viene ucciso lungo le coste sarde, analoghi episodi erano già accaduti nel golfo di Olbia negli anni passati. Vogliamo che i colpevoli di questa doppia barbarie vengano identificati perché il mare non può perdere in questo modo le sue creature più nobili".

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