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Scandalo Caritas: direttore in Procura

Scandalo Caritas: direttore in Procura

Don Marco Lai sentito come persona informata, "noi parte lesa"

CAGLIARI, 01 marzo 2016, 20:26

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSA) - CAGLIARI, 1 MAR -Il direttore della Caritas diocesana di Cagliari, don Marco Lai, è stato sentito dal pm della direzione distrettuale Antimafia, Guido Pani, nell'ambito dell'inchiesta sullo scandalo dei vestiti usati destinati all'associazione per la distribuzione ai poveri e invece venduti nei mercatini in Italia e all'estero.

Il colloquio è durato circa tre ore: poco o nulla è trapelato sul contenuto, di certo il sacerdote ha ribadito che in questo procedimento la Caritas è parte lesa e che nessuno dei vertici dell'associazione si era accorto dello smercio illegale dell'abbigliamento donato dai cittadini per i più bisognosi.

Nel gennaio scorso gli agenti della Forestale, su ordine del magistrato, avevano sequestrato nel porto di Cagliari un tir diretto a Napoli con decine di tonnellate di indumenti destinati, secondo l'ipotesi della Procura, ai mercatini dell'usato sia campani che esteri. Ci sarebbe stato, sempre secondo l'ipotesi degli inquirenti, un utilizzo illecito del logo della Cartias per poter raccogliere e poi rivendere gli abiti.

Nel registro degli indaganti sono finiti Andrea Nicolotti, referente dei servizi di approvvigionamento e logistica della Caritas di via Po a Cagliari; Giampiero Cesarini e la moglie Rosa Contiello, coniugi di origine campana ma da tempo residenti in Sardegna dove si occupano del recupero di abiti usati; l'imprenditore Guido Afflitto, titolare di un'azienda per il riciclo del vestiario nell'Isola; e Tonino Marras, di Casoria (Napoli), anche lui attivo nel campo del recupero di vecchio abbigliamento.

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