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Versalis: sindacati confermano sciopero

Versalis: sindacati confermano sciopero

Insoddisfatti da vertice Mise. Governo, chimica resti in Italia

CAGLIARI, 12 gennaio 2016, 20:00

Redazione ANSA

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Eni: al via tavolo su Versalis, in corso protesta sotto Mise - RIPRODUZIONE RISERVATA

Eni: al via tavolo su Versalis, in corso protesta sotto Mise - RIPRODUZIONE RISERVATA
Eni: al via tavolo su Versalis, in corso protesta sotto Mise - RIPRODUZIONE RISERVATA

I sindacati sono usciti "insoddisfatti" dal tavolo su Versalis che si è svolto al ministero dello Sviluppo economico e hanno confermato lo sciopero di otto ore di tutti i lavoratori Eni e Saipem in programma il 20 gennaio, compresi quindi gli operai di Porto Torres. Il tavolo al Mise rimane comunque aperto. "La risposta dell'Eni - ha dichiarato il segretario della Uiltec Paolo Pirani - è insufficiente, pertanto abbiamo confermato lo sciopero del 20".

"La mobilitazione - ha sottolineato il segretario generale della Cgil Susanna Camusso - continuerà", dal momento che "oggi l'Eni non ha assunto alcun significativo impegno rispetto al tema fondamentale che noi abbiamo posto: il destino della chimica e della chimica verde in questo Paese". Camusso ha anche definito "notizia positiva" l'intenzione del governo di "mantenere un tavolo in questa sede. Potremmo interpretarla - ha spiegato - come la volontà di mettere un qualche paletto in più rispetto a quelli dell'Eni. Resta comunque il giudizio di una scelta non condivisibile e che ci pare molto pericolosa per il Paese".

"Insoddisfatto" si è detto anche il leader della Uil Carmelo Barbagallo, secondo cui "il governo deve fare la sua parte con la politica industriale". La soluzione, ha aggiunto Giuseppe Farina della Cisl "è il mantenimento del progetto della chimica verde e che questo progetto venga assicurato dall'Eni". "Ci hanno detto che ci sono più partner - ha riferito Angelo Colombini della Femca Cisl - e valuteranno quale sarà più pertinente alle loro condizioni".

GUIDI, LA CHIMICA RESTI ITALIANA - "L'Eni è una società partecipata ma è autonoma: il Governo è coinvolto, ma le condizioni attuali non sono quelle del passato. Sono d'accordo che la chimica resti italiana e ci attiveremo perché il soggetto (acquirente, ndr) sia solido e affidabile". Così il ministro dello Sviluppo economico Federica Gudi. "Il Governo - spiega annunciando una nuova riunione del tavolo in tempi brevi - non intende smantellare la chimica in Italia. Pur nel rispetto dell'autonomia gestionale dell'Eni, seguiremo con attenzione gli sviluppi del piano relativo affinché si realizzi un progetto solido che dia prospettive di crescita e occupazionali".

Al tavolo con la Guidi erano presenti i vertici di Versalis, Salvatore Sardo (Presidente) e Daniele Ferrari (ad), Susanna Camusso (segretario generale Cgil), Carmelo Barbagallo (segretario generale Uil) e Giuseppe Farina (segretario confederale Cisl). Nel corso della riunione il ministro si è impegnata a valutare le opportunità che assicurino prospettive alla chimica, un settore strategico per il Paese: è stato quindi insediato il tavolo di confronto sulla chimica Eni.

ENI, PER VERSALIS NECESSARIO PARTNER CHE INVESTA - "Lo scenario mondiale e di business in continua evoluzione, evidenzia ancora, nonostante l'impegno profuso, limiti strutturali che necessitano l'individuazione di un partner per garantire continuità al piano investimenti sviluppato da Eni, assicurando il programma di sviluppo di Versalis e rafforzandolo ulteriormente".

Lo ribadisce l'Eni dopo l'incontro di oggi al ministero dello Sviluppo economico. Il gruppo petrolifero conferma anche l'intenzione di "mantenere una partecipazione significativa a garanzia della concreta realizzazione degli obiettivi" e ribadisce i 'paletti' già annunciati: conferma del piano di investimenti, mantenimento del perimetro industriale per almeno cinque anni, mantenimento dei livelli occupazionali per almeno tre anni, conferma della società italiana con sede in Italia"

LAI (PD), ERRORE ABBANDONARE LA CHIMICA - "La chimica e la chimica verde in particolare hanno un ruolo strategico per il futuro del nostro Paese, abbandonarla è un errore gravissimo che non possiamo permetterci. Bene quindi la Guidi quando dice che la chimica deve restare italiana ma questo deve diventare un obiettivo di tutto il Governo, anche del ministero dell'economia". Così il senatore del Pd Silvio Lai sul futuro della chimica italiana e sull'esito dell'incontro di oggi al Mise su Versalis.

"Meno bene, invece, Versalis e Eni - aggiunge Lai - che ripetono il solito refrain con cose già sentite e decisioni già prese che si rivelano prese persino quando promettevano altro. Non siamo più neanche delusi dalle parole di Eni e Versalis che in pratica confermano l'intenzione di vendere il 70% della società, in pratica l'inizio della fine della chimica italiana". "Per l'ennesima volta da Eni sono arrivate parole che non garantiscono un futuro al settore e dunque possiamo valutarle solo in modo negativo. Lo avevamo detto nei giorni scorsi e siamo costretti a ripeterlo anche oggi - continua il parlamentare sardo - al di là delle rassicurazioni per niente rassicuranti di Eni era necessario che il governo aprisse una riflessione nazionale sul futuro della chimica e sulla chimica del futuro.

Siamo convinti infatti che un'industria compatibile dal punto di vista ambientale possa essere sicuramente più strategica per l'Italia della ricerca di petrolio o gas in giro per il mondo. Questo in pratica vuole fare Eni e la vendita del 70% di Versalis non può portare che garanzie formali, quindi quasi del tutto inutili, sul futuro della chimica italiana. Purtroppo la realtà dei fatti ci dice che le parole dei vertici di Eni e di Versalis in questi anni sono state puntualmente disattese e sono divenute lettera morta.

Crediamo che a questo punto si debba verificare, mediante la Cassa Depositi e Prestiti, se esistano alternative alla cessione ad un fondo straniero. L'unica strada percorribile per fare in modo che la chimica in Italia non scompaia - conclude Lai - è che siano realtà del nostro Paese ad occuparsene".

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