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Alcoa: Sider Alloys esce allo scoperto e conferma interesse

Lettera al Mise, pronti a rilevare stabilimento Portovesme

(ANSA) - CAGLIARI, 23 DIC - La società svizzera Sider Alloys ha formalizzato, direttamente al ministero dello Sviluppo economico, il suo interesse all'acquisizione dello stabilimento Alcoa di Portovesme. Ne dà notizia la Fim Cisl. "Confermo l'interesse da parte del Gruppo (attivo nel settore delle ferroleghe e dei prodotti per le acciaierie in generale così come di altri metalli quali il rame, il nickel e l'alluminio), congiuntamente con altri partners industriali e finanziari che supportano l'iniziativa, per gli assets industriali indicati in oggetto", scrive nella lettera inviata oggi al Mise da Lugano il Ceo della società, Giuseppe Mannina.

"Confermo anche - aggiunge - la nostra disponibilità a validare le possibilità di riavvio degli stabilimenti e di verticalizzare ulteriormente il processo produttivo, anche attraverso l'inserimento di un nuovo impianto di proprietà del Gruppo immediatamente installabile per la produzione di vergella in grado di saturare già in partenza non meno del 20% della capacità attesa".

Alla luce dell'ufficialità dell'interesse di Sider Alloys per lo stabilimento, Fim Cisl nazionale e la Fsm-Cisl regionale chiedono "immediatamente verifiche per quanto riguarda il piano industriale, la ricaduta occupazionale e soprattutto la verifica della capacità di investimento aziendale".

PILI, CANDIDATA SIDER ALLOYS E' BUFALA A BUON MERCATO - "Il nuovo bluff di Renzi passa dalla Svizzera e si chiama Sider Alloys". Il deputato sardo Mauro Pili (Unidos) non crede alla possibilità, prospettata ieri al ministero dello Sviluppo economico, che una nuova società sia interessata all'acquisizione dello stabilimento Alcoa di Portovesme. Questo pomeriggio il parlamentare è andato a Lugano, dove Sider Alloys ha sede legale, e ha scoperto che "la società non ha stabilimenti, ha un capitale sociale sino a ieri di 90mila euro, quanto un supermercato di ferramenta, e da stamane di tre milioni di euro. Il suo business è la commercializzazione di prodotti metalliferi, versante acciaio e additivi vari".

Inoltre, aggiunge Pili, "la società ha sede nello stesso palazzo che ospita un centro massaggi, un night club e una pescheria, e questo fa un certo effetto", mentre "è inquietante il fatto che, tra gli scopi indicati nello statuto, ci sia anche quello di acquistare e vendere immobili in Svizzera e all'estero. Insomma, tutto fuorché produrre alluminio primario". Pili accusa il governo "di aver portato a un tavolo ufficiale una bufala a buon mercato. Un modo, l'ennesimo, per perdere e prendere tempo. Tutti sanno che non vi è nessuna possibilità di dare una seria prospettiva ad un impianto vecchio di 40 anni se non ci sarà una potenzialità energetica competitiva per i prossimi dieci anni almeno".

Ad informare i sindacati sull'interesse di un nuovo gruppo erano stati, ieri, il ministro Federica Guidi e il sottosegretario Claudio De Vicenti, in occasione del tavolo al Mise sul regime di super interrompibilità energetica in Sardegna, al quale ha preso parte anche il presidente della Regione, Francesco Pigliaru.

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