Ventidue parlamentari sardi,
oltre l'80% del totale dei rappresentanti isolani in Parlamento,
senatori e deputati di maggioranza e opposizione, dal Pd a Fi,
da Sinistra Italiana a Scelta Civica, dal Centro Democratico al
Gruppo Misto - manca solo il Movimento 5 stelle - sono i
firmatari della lettera appello inviata oggi al presidente del
Consiglio Matteo Renzi e al ministro dello Sviluppo Economico
Federica Guidi, per chiedere la proroga del regime di
essenzialità delle centrali elettriche dell'Isola in scadenza il
31 dicembre prossimo.
"La Sardegna è l'unica regione europea non raggiunta dal gas
metano - spiega Roberto Capelli, del gruppo Per l'Italia Centro
Democratico - e senza la proroga del regime di essenzialità sono
a rischio chiusura le centrali E.On Fiume Santo, Enel Sulcis e
Ottana Energia. E con l'aumento che ne deriverebbe del prezzo
dell'energia sull'Isola, stimato in almeno il 30% in più,
rischia di crollare tutto il manifatturiero sardo. In totale
stiamo parlando di quasi 5 mila posti di lavoro, escluso
l'indotto, e oltre un miliardo e mezzo di fatturato. La nostra
lettera è un appello, un atto unitario forte dopo tante
interrogazioni e interpellanze promosse dai singoli
parlamentari, al ministro competente e al presidente del
Consiglio ad intervenire con urgenza - incalza Capelli - per
evitare quello che sarebbe un vero e proprio disastro per una
regione già tramortita dalla crisi".
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