Proseguono le operazioni di recupero dello speleologo nuorese, Salvatore Manca di 45 anni, bloccato da ieri notte, dopo la caduta di un masso che gli ha procurato fratture alla gamba e al braccio, nella grotta Sa Conca e Locoli, ai piedi del Montalbo, nel comune di Siniscola. Gli uomini del Soccorso Alpino, i vigili del fuoco, con la supervisione dei carabinieri della compagnia di Siniscola, sono impegnati da qualche ora nell'utilizzo di microcariche esplosive per cercare di allargare il cunicolo sotterraneo della grotta, a 600 metri dall'ingresso, dove si trova Manca, socio del speleo club di Nuoro, in modo da riuscire così a far passar la barella. Una volta creato lo spazio per il passaggio, l'uomo sarà preso in carico dagli speleologi subacquei che dovranno gestire il recupero oltre il tratto allagato: bisognerà attraversare con le bombole un sifone d'acqua e poi un piccolo laghetto in superficie, prima di arrivare all'ingresso. Il passaggio dei viveri e delle medicine è avvenuto attraverso un telo impermeabile, dove c'è anche una macchina fotografica e una telecamera per documentare l'eccezionale operazione di salvataggio. Il ferito è monitorato costantemente dai medici del 118. Le operazioni di recupero dovrebbero terminare in tarda serata, salvo imprevisti.
IMPRIGIONATO DA 24 ORE - Uno speleologo di 45 anni è "imprigionato" da ieri sera nella grotta Sa conca 'e Locoli sotto il Montalbo, nelle campagne di Siniscola, in seguito a una caduta nella quale é rimasto ferito agli arti. L'allarme é stato dato dopo le 22 da altri speleologi che erano con lui e che stavano affrontando la risalita dopo una giornata di esplorazione dentro la grotta. Qualche ora dopo sono intervenuti un medico e un infermiere del gruppo speleologico del soccorso alpino, che hanno prestato le prime cure al ferito. L'uomo non è in pericolo di vita ma è impossibilitato a muoversi per via di alcune fratture a una gamba e a un braccio. Difficili le operazioni di soccorso per trasportarlo all'esterno: l'uomo dovrà essere trasportato sott'acqua con le bombole attraverso un sifone. Poi dovranno intervenire i disostruttori del Soccorso alpino per allargare le pareti del budello tortuoso, dove si trova lo speleologo, per far passare la barella. Operazioni che potrebbero terminare stanotte o domani mattina. L'uomo sarà monitorato costantemente dai sanitari presenti sul posto.
E' STATO COLPITO DA UN SASSO - E' stato colpito da un sasso caduto dall'alto durante la risalita verso l'esterno lo speleologo sardo rimasto ferito nella grotta Sa conca 'e Locoli, sotto il Montalbo, in agro di Siniscola. Salvatore Manca, 45 anni, socio del Speleo Club di Nuoro, si trova da ieri sera imprigionato a 600 metri dall'ingresso, in attesa che i soccorritori creino le condizioni per poterlo trasportare fuori con la barella. Sul posto sono presenti circa 45 uomini e donne del Soccorso alpino e speleologico della regione e alcuni sanitari del 118 che danno assistenza medica a Manca. L'uomo, che ha una gamba e un braccio fratturati e lamenta forti dolori, si trova oltre un budello tortuoso con un sifone d'acqua da attraversare con le bombole e un piccolo lago da percorrere in superficie. Una volta creato lo spazio di passaggio, sarà assistito dagli speleologi subacquei che gestiranno il recupero oltre il tratto allagato. Per il recupero si stima che il ferito, se non ci saranno ulteriori imprevisti, sarà portato fuori dalla grotta a tarda sera.
ESPLOSIVI PER ALLARGARE CUNICOLO - Proseguono le operazioni di recupero dello speleologo nuorese, Salvatore Manca di 45 anni, bloccato da ieri notte, dopo la caduta di un masso che gli ha procurato fratture alla gamba e al braccio, nella grotta Sa Conca e Locoli, ai piedi del Montalbo, nel comune di Siniscola. Gli uomini del Soccorso Alpino, i vigili del fuoco, con la supervisione dei carabinieri della compagnia di Siniscola, sono impegnati da qualche ora nell'utilizzo di microcariche esplosive per cercare di allargare il cunicolo sotterraneo della grotta, a 600 metri dall'ingresso, dove si trova Manca, socio del speleo club di Nuoro, in modo da riuscire così a far passar la barella. Una volta creato lo spazio per il passaggio, l'uomo sarà preso in carico dagli speleologi subacquei che dovranno gestire il recupero oltre il tratto allagato: bisognerà attraversare con le bombole un sifone d'acqua e poi un piccolo laghetto in superficie, prima di arrivare all'ingresso. Il passaggio dei viveri e delle medicine è avvenuto attraverso un telo impermeabile, dove c'è anche una macchina fotografica e una telecamera per documentare l'eccezionale operazione di salvataggio. Il ferito è monitorato costantemente dai medici del 118. Le operazioni di recupero dovrebbero terminare in tarda serata, salvo imprevisti.
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