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Scuola:flash mob docenti aeroporto Elmas

Scuola:flash mob docenti aeroporto Elmas

"Se andremo a insegnare fuori isola parleremo in sardo"

CAGLIARI, 13 agosto 2015, 20:10

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Se andiamo a insegnare fuori dalla Sardegna chistionausu in limba, ovvero parliamo in sardo". È il messaggio lanciato dai docenti che da quattro giorni combattono per non emigrare nel corso di un flash mob all'aeroporto di Cagliari-Elmas. Qualche insegnante donna si è già attrezzata indossando un costume tipico, per la precisione di Quartu. Altri hanno portato con sé un bronzetto nuragico. Naturalmente hanno tutti portato la valigia che ha contraddistinto le proteste iniziate lunedì scorso a Cagliari sotto il Consiglio regionale e continuate sotto il palazzo di viale Trento.

E' un conto alla rovescia sempre più angosciante per gli insegnanti: domani alle 14 scade infatti il termine per presentare le domande di assunzione. Quelle che potrebbero far scattare la chiamata obbligatoria, potenzialmente per circa quattromila docenti sardi, verso le cattedre del resto d'Italia. Per ribadire il messaggio gli insegnanti hanno mostrato anche un maxi striscione con la scritta "Scuola sarda no trolley". Chiaro messaggio chiaro per ribadire ancora una volta che i docenti sardi reclutati dalla Buona scuola del governo vogliono insegnare vicino alle loro famiglie. Nessuno vuole abbandonare casa, figli e genitori per un posto di lavoro, "che - spiegano - lontano dall'isola non sarebbe nemmeno economicamente sostenibile".

Nel frattempo anche la Regione è scesa in campo: l'assessore Claudia Firino, ha garantito che anche oggi e domani andrà in pressing con il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. L'obiettivo è di ottenere una proroga per la presentazione delle domande e trovare una soluzione per lavorare e restare vicino ai propri affetti.

A RISCHIO ANCHE 500 LAVORATORI DELL'ATA - La riforma del Governo sulla scuola colpisce anche il personale Ata precario e in Sardegna oltre 500 lavoratori resterebbero disoccupati. La denuncia arriva dalla segretaria provinciale di della Cisl scuola di Nuoro, Maria Luisa Ariu. "Il Governo - spiega - ha bloccato le assunzioni del personale Ata a tempo indeterminato, perché l'intenzione è quella di mandare nelle scuole il personale in esubero delle province. Una soluzione che si abbatte come una scure su centinaia di lavoratori precari e sulle loro famiglie, in molti casi monoreddito. Lavoratori che andranno a ingrossare le fila dei disoccupati dell'isola". "La Cisl sarda - conclude la sindacalista - insieme agli altri sindacati proporrà un intervento politico al ministro dell'Istruzione. Inoltre continueremo a ricorrere per le vie legali per il ripristino del diritto alle stabilizzazioni, già sancito dalla Corte di Giustizia Europea e non rispettato,per i lavoratori Ata che hanno lavorato per almeno 36 mesi con contratti su sedi vacanti".

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