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Barracciu, senza danno sito Mont'e Prama

Barracciu, senza danno sito Mont'e Prama

Sottosegretario assicura, innocuo uso miniescavatore

ORISTANO, 27 luglio 2015, 20:53

Redazione ANSA

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Necropoli Mont 'e Prama - RIPRODUZIONE RISERVATA

Necropoli Mont 'e Prama - RIPRODUZIONE RISERVATA
Necropoli Mont 'e Prama - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Nessun danno ai reperti di Mont'e Prama per l'uso del miniescavatore". Lo ha assicurato il sottosegretario ai Beni culturali Francesca Barracciu, questa mattina a Oristano per un incontro istituzionale col sindaco Guido Tendas. "Mi dispiace per l'onorevole Pili - ha aggiunto la Barracciu - ma è solo un capitano di sventura che cerca pubblicità sui giornali su presunte disgrazie di Mont'e Prama. Ma stavolta ha sbagliato obiettivo". Ieri il deputato di Unidos Mauro Pili aveva denunciato danni nell'area archeologica per un presunto uso improprio di un escavatore.
   

TOMBE INVIOLATE E RESTI GIGANTE DA NUOVI SCAVI - Sei tombe inviolate e intorno una interessante serie di frammenti di "gigante". Il più grande è una mezza testa, nessun torso, diversi pezzi di scudo, una gamba con polpaccio, il gomito di un pugilatore. Sul fronte delle grandi statue di arenaria, la campagna di scavi in corso nel sito di Mont'e Prama, finanziata direttamente dal ministero per i Beni culturali, non ha restituito finora niente di particolarmente spettacolare e straordinario. Il direttore scientifico Alessandro Usai lo ammette senza problemi. E ammette senza problemi anche l'uso di un miniescavatore - al centro di un esposto-denuncia del deputato Mauro Pili - e il fatto che questo abbia comportato qualche "graffio" e qualche "scalfittura" ai lastroni di copertura delle tombe scavate negli anni '70 e poi ricoperte, e perfino alla mezza testa rinvenuta a pochi passi dalla recinzione del cantiere.

"Niente di particolare, qualche infimo e trascurabilissimo segno le benne del miniescavatore lo hanno prodotto, ma lo abbiamo usato e continueremo a usarlo come si fa, quando è possibile e necessario, in ogni cantiere archeologico, cioè per rimuovere lo strato di terreno superficiale", ha sottolineato l'esperto spiegando che a Mont'e Prama è stato usato per rimuovere circa 300 metri cubi di terreno di riporto "che non si potevano certo rimuovere a mano con una cazzuola", ha chiarito. Della vicenda, dopo la denuncia del parlamentare di Unidos, si sono occupati comunque anche i Carabinieri, che stamattina hanno esaminato e fotografato tutti i reperti "danneggiati" e raccolto a verbale le spiegazioni di Alessandro Usai. Più che di questo, l'archeologo della sovrintendenza e il suo collega Franco Campus si sono detti preoccupati per le piogge che prima o poi arriveranno e per il conseguente rischio di allagamento della trincea scavata per riportare alla luce le tombe già esplorate negli anni '70. "Dobbiamo studiare una soluzione, perché uno dei principali obiettivi del nostro scavo - hanno spiegato - è proprio quello di ricomporre la necropoli per renderla visibile e quindi anche visitabile". La prima parte dello scavo ha riguardato una struttura nuragica già nota. "Si tratta di una struttura circolare, ma sicuramente non è un nuraghe e neanche una capanna, al quale è addossata una struttura più piccola ma forse di epoca più tarda", ha ricostruito Usai avanzando l'ipotesi che possa trattarsi di una sorta di sala di riunione o anche di luogo cerimoniale.

I GIGANTI IN PRIMA SERATA A SUPERQUARK - I Giganti di Mont'e Prama sbarcano anche nella prima serata di Raiuno. Giovedì 13 agosto alle 21.15 SuperQuark manderà in onda l'intervista realizzata con Gaetano Ranieri da Barbara Bernardini. Le ricerche innovative dell'Università di Cagliari nel campo dell'archeologia e, in particolare, l'impiego del georadar nell'area dell'Oristanese, da parte dello staff del professor Ranieri, sono al centro del servizio della popolare trasmissione di divulgazione scientifica ideata e condotta da Piero Angela. Le immagini del servizio sono state realizzate a Mont'e Prama, in rettorato e nella facoltà di ingegneria di piazza d'Armi. Con il georadar l'équipe di Ranieri, ordinario di geofisica applicata alla facoltà di ingegneria a Cagliari, analizza le immagini del sottosuolo. Le radiografie elaborate evidenziano "una serie di puntini rossi. In realtà si tratta di strade, muri, tombe e forse altre statue. Abbiamo rilevate - spiega - circa 60 mila anomalie, Mont'e Prama è la più grande scoperta archeologica nel Mediterraneo occidentale negli ultimi cinquant'anni". Oltre ai Giganti il sito di fronte a Is Arutas e allo stagno di Cabras conterrebbe anche un santuario nuragico, una necropoli, edifici e centinaia di reperti.

BASTA UN CLIC PER PRENOTARE VISITE A SITI ARCHELOGICI - Prenotare una visita guidata o acquistare il semplice biglietto per una delle principali aree archeologiche della Sardegna comodamente da casa tramite la rete internet. Tra breve lo si potrà fare, grazie al Progetto Arkeosardinia, sviluppato attorno all'omonimo sito, che riunisce e promuove i 50 più importanti e conosciuti siti archeologici dell'Isola. Sarà possibile disporre in qualsiasi momento dei servizi offerti in questi siti e prenotarli in anticipo, usufruendo così delle facilitazioni di cui il visitatore potrà godere. L'iniziativa verrà accompagnata in questi giorni con la diffusione di una cartina che riunisce i siti inseriti nel Progetto Arkeosardinia, che è stato presentato oggi a Oristano alla presenza anche del sottosegretario ai Beni culturali Francesca Barracciu. "Questo è un punto di partenza - ha detto - Ci sono ancora nell'Isola tanti altri siti che potrebbero essere valorizzati. C'è da lavorare ancora parecchio. A questo proposito bisogna utilizzare anche le opportunità offerte dai fondi europei a disposizione". La cartina sarà distribuita ai turisti che soggiorneranno in Sardegna e sarà diffusa sul territorio nazionale anche attraverso il periodico di viaggi e turismo "Dove", in edicola con un servizio speciale dedicato. Il sito e le iniziative ad esso collegate rappresentano una novità nel panorama della promozione turistica e culturale dell'isola. Il frutto di una collaborazione tra le Camere di commercio di Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari e la Sovrintendenza ai Beni archeologici per la Sardegna che intendono diffondere la conoscenza dell'immenso patrimonio archeologico sardo e soprattutto della civiltà nuragica, con circa 8 mila nuraghi, testimonianza dell'architettura preistorica, oggi riconosciuti dall'Unesco come uno dei Patrimoni dell'umanità.

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