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Alluvione Sardegna: 46 avvisi garanzia

Alluvione Sardegna: 46 avvisi garanzia

Per disastro Baronia e Bassa Gallura coinvolti anche politici

NUORO, 17 luglio 2015, 20:54

Redazione ANSA

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La Procura di Nuoro ha notificato 46 avvisi di garanzia a politici locali, direttori tecnici, direttori di cantiere, commissari collaudatori, ingegneri, ritenute responsabili del disastro provocato in occasione del ciclone Cleopatra del novembre 2013 in Baronia e nella bassa Gallura. L'alluvione causò la morte di un'anziana di Torpè, Maria Frigiolini, costringendo centinaia di persone ad abbandonare le proprie case. Gli avvisi sono stati notificati in Sardegna e nella Penisola. Sono accusati di vari reati, dall'omicidio colposo, al crollo di costruzioni e disastro colposo, alle lesioni personali colpose. Tra i nomi più importanti vi sono l'ex presidente della Provincia di Nuoro Roberto Deriu - ora consigliere regionale del Pd - e due assessori provinciali, Franco Corosu e Paolo Porcu; l'allora direttore generale del Corpo Forestale della Sardegna Carlo Masnata, il direttore dipartimentale di Nuoro del Corpo Forestale Gavino Diana, la responsabile del settore antincendio e protezione civile del Corpo Forestale Anna Maria Pirisi. E ancora gli allora sindaci di Torpé e Posada Antonella Dalu e Roberto Tola, l'ex direttore generale dell'Ente Foreste Paolo Botti. Tra gli altri indagati, tecnici e dirigenti della provincia di Nuoro, tecnici e assessori dei Comuni interessati, responsabili della Protezione civile provinciale e progettisti e dirigenti del Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale. Molti degli indagati sono gli stessi già chiamati a rispondere per il crollo del ponte di Oloè, sempre nel Nuorese, che provoco la morte dell'agente di Polizia Luca Tanzi. L'indagine della Procura di Nuoro si è sviluppata su tre direttrici: la prima è quella che riguarda i progettisti delle strutture e che ha portato gli inquirenti ad individuare i responsabili di condotte omissive, imperizia, violazioni di norme; la seconda direttrice riguarda i lavori di manutenzione, interventi gestionali e le nuove progettazioni relativamente alla diga Maccheronis e agli argini del rio Posada; la terza direttrice invece cerca di chiarire se la protezione Civile ha svolto il proprio compito preventivo e se ci sono state responsabilità rispetto al malfunzionamento del sistema di allarmi.

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