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Operatori cinema: dopo ok Tar ora bandi

Operatori cinema: dopo ok Tar ora bandi

Rete Moviementu, Regione rispetti legge e sviluppi settore sardo

CAGLIARI, 10 luglio 2015, 13:12

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Forti della prima vittoria davanti al Tar gli operatori del cinema in Sardegna rilanciano le rivendicazioni: subito i bandi per la produzione di lungometraggi e ripartizione delle risorse in base ai criteri stabiliti per legge. Dopo il pronunciamento dei giudici amministrativi che hanno accolto l'istanza cautelare presentata contro la Regione dalla "Eia Film" e dagli operatori del cinema sardo, sostenuti da Moviementu, sospendendo il decreto sulla ripartizione dei fondi, il settore chiede a gran voce attenzione e rispetto delle regole. "Il 25 novembre è stata fissata la prima udienza, ma di fatto abbiamo anticipato gli effetti della sentenza", ha sottolineato l'avvocato Alberto Onorato che il 24 giugno, per conto della "Eia Film", ha presentato il ricorso sostenuto poi da Moviementu e altri operatori. "Dopo questa prima vittoria ci attendiamo che l'assessorato al Bilancio provveda a riparare all'errore e ad attenersi alla legge cinema nell'assegnazione dei fondi, 6.665.000 euro ripartiti, per il triennio 2015-2017, a favore dello sviluppo del cinema nell'isola - hanno spiegato Enrico Pitzianti, Paolo Zucca, Enrico Pau, Marcantonio Pani - la legge stabilisce che fino al 70 per cento vada alla produzione di film di interesse regionale e al funzionamento della Film Commission. Invece il 45% è stato destinato alla Film Commission, che può accedere anche ai fondi a valere sul capitolo sviluppo del cinema in Sardegna, arrivando al 60%". Esprime un concetto condiviso dagli operatori Salvatore Mereu: "La Film Commission dovrebbe essere di supporto alle produzioni che nascono in Sardegna e parlano di Sardegna, invece i fondi sottratti al nostro cinema finiscono anche per finanziare film che della Sardegna utilizzano solo lo sfondo e addirittura la nascondono, come nel caso del film di Papaleo e inoltre non coinvolgono le figure professionali sarde".

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