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Pianta dice ho sete con messaggi

Pianta dice ho sete con messaggi

Presentata a Sinnova, salone dell'innovazione a Cagliari

CAGLIARI, 02 luglio 2015, 20:25

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La pianta parla, e chiede quello che le serve, soprattutto acqua, anche attraverso un messaggio via chat che arriva allo smartphone e al tablet. Un segnale "social" per giungere all'obiettivo: essere innaffiato. È il vaso WiPot lifely, idea del tema Lifely composto da un team di otto professionisti. Il progetto è stato presentato a Sinnova, terzo Salone dell'innovazione aperto oggi a Cagliari, accompagnato e rinforzato dalle nuove tecnologie di Indoona, l'applicazione sviluppata da Tiscali per inviare messaggi, chiamare, videochiamare gratis dai telefonini e dal Pc. La pianta non pensa solo a se stessa: può mandare le previsioni meteo o ricordare gli appuntamenti. Oggi si è presentata in un vaso trasparente assieme ai congegni che la rendono interattiva e parlante. Ma per lei si sta scatenando anche la fantasia degli artigiani di Assemini (Cagliari): pronte anche le "case" (vasi) in ceramica. Per essere così social e tecnologica la pianta deve essere collegata a internet tramite il wi-fi. Ed avere un suo servizio social sul web. Ora le potenzialità di comunicazione sono moltiplicate grazie all'aiuto di Indoona. Per la pianta è come avere una propria identità: finisce nei contatti dello smartphone assieme a quelli del migliore amico o del commercialista. E, quando ha bisogno, manda un messaggio "Per favore, ho sete".


PACI, NELL'ISOLA SEGNALI INCORAGGIANTI - "Le imprese si muovono se vedono intorno a loro qualcosa che si muove. In Sardegna ci sono segnali incoraggianti, noi ci dobbiamo credere, dobbiamo fare in modo che quei segnali si consolidino per dare alle imprese nuove e importanti opportunità di investimento", così l'assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, all'apertura della due giorni di Sinnova, Salone dell'Innovazione, al Terminal crociere del molo Ichnusa di Cagliari, assicura il sostegno della Regione alle imprese che puntano su innovazione e alta tecnologia. I settori? "Ne abbiamo individuati di ben consolidati nella nostra regione, come Information Technology e Biomedicina, più altri come l'energia e dunque la sostenibilità ambientale. A questo - spiega il vicepresidente - abbiamo affiancato un settore ad alta tecnologia sul quale scommettiamo per una serie di motivi, comprese le caratteristiche logistiche della Sardegna, ovvero l'aerospaziale, e quindi la possibilità anche di sviluppare la tecnologia attraverso i droni, altri settori che sono tradizionali ma hanno prospettive di innovazione tecnologica e sviluppo notevoli, agroalimentare e beni culturali. Intorno a questi settori costruiamo la nuova strategia di sviluppo e ovviamente gli diamo gambe con tutta la programmazione unitaria. E non solo: chiediamo con forza alla Difesa di investire nella ricerca dell'Aerospazio, paghiamo un prezzo molto alto alle servitù militari e un meccanismo di compensazione deve assolutamente esserci riconosciuto". Ma non ci sono soltanto i fondi europei: il titolare della Programmazione, organizzatore di Sinnova assieme a Sardegna Ricerche, ricorda che la stessa Giunta Pigliaru ha messo a punto una serie di strumenti finanziari per sostenere le imprese sarde: "Sono però convinto che bisogna fare massa: mettiamo insieme privati, università, ricerca, Regione, proprio come accade in questi giorni a Sinnova, dove tutti questi soggetti insieme incontrano i cittadini, e iniziamo a incontrarci e confrontarci. Bisogna avere il coraggio di puntare fortemente su queste scommesse. Le basi favorevoli ci sono tutte, sta a noi metterle a sistema per favorire, attraverso l'innovazione, crescita dell'occupazione e ricchezza per l'Isola".

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