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Fondi Sardegna: indagato Maninchedda

Fondi Sardegna: indagato Maninchedda

Nuova iscrizione anche per i Pd Chicco Porcu e Mario Bruno

CAGLIARI, 30 aprile 2015, 17:37

Redazione ANSA

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(di Manuel Scordo)
E' una tempesta che non accenna a placarsi quella che si è abbattuta sul Consiglio regionale della Sardegna. Le inchieste coordinate dal pm della Procura di Cagliari, Marco Cocco, sul presunto uso illecito dei fondi destinati ai gruppi consiliari, mese dopo mese si arricchiscono di nuovi nomi. Oggi nel registro degli indagati sono finiti quelli dell'attuale assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda (Partito dei sardi), dell'esponente del Pd, ex consigliere e oggi sindaco di Alghero, Mario Bruno, e dell'ex consigliere sempre del Pd Chicco Porcu. Per tutti, come per gli oltre 80 politici che nel corso del tempo sono finiti nel mirino della Procura, l'ipotesi di reato è peculato. Gli inquirenti questa volta hanno puntato i riflettori sulla XIII legislatura, quando i tre facevano parte di Progetto Sardegna, movimento fondato da Renato Soru prima delle elezioni del 2004. All'epoca Chicco Porcu era capogruppo, Mario Bruno tesoriere e Paolo Maninchedda consigliere. All'assessore regionale e al sindaco di Alghero la Procura contesta l'uso illecito di 3.960 euro. Soldi che sarebbero stati utilizzati per pagare un sondaggio circa gli "orientamenti dell'elettorato di Iglesias in vista delle prossime elezioni comunali - si legge nell'invito a comparire inviato all'esponente della Giunta - un'indagine quantitativa sulle ipotesi di candidatura per la carica di sindaco", fatti avvenuti a giugno del 2005. Più alta, invece, la cifra che gli inquirenti contestano a Chicco Porcu e Mario Bruno: 108 mila euro di fondi destinati a Progetto Sardegna che sarebbero stati utilizzati, secondo l'accusa, in maniera irregolare, per pagare, tra le altre cose, i ricorsi al Tar per le elezioni regionali del 2004. Lo sviluppo dell'inchiesta è piombate sulla Regione come un fulmine a ciel sereno. Nel pomeriggio l'assessore Maninchedda ha presentato le dimissioni alla Giunta ma il governatore Francesco Pigliaru le ha respinte. Il passo indietro, poi non confermato, era stato proprio la diretta conseguenza della sua iscrizione nel registro degli indagati. Il presidente della Regione ha rinnovato la propria fiducia a Maninchedda, che ha deciso quindi di restare nella squadra di governo. "Dopo un anno di lavoro ritengo che, dinanzi a fatti tutti da accertare, debba prevalere la valutazione del lavoro svolto - ha spiegato Pigliaru - e la necessità di dare continuità a progetti cruciali, sia per noi che per i nostri cittadini". Massimiliano Ravenna, difensore di Maninchedda, ha assicurato che andranno "in Procura a precisare ogni cosa, c'è massima fiducia nella magistratura", ha chiarito l'avvocato. "Il mio assistito è sereno - ha evidenziato invece Guido Manca Bitti, il legale di Chicco Porcu - Analizzeremo le contestazioni". Dello stesso avviso il sindaco di Alghero. "Massima fiducia nella magistratura - ha detto l'esponente del Pd - e disponibilità a chiarire, come ho fatto finora, con risposte a tutte le domande poste dagli inquirenti, consegna di documentazione e memorie, ogni aspetto che riguarda l'utilizzo dei fondi e l'espletamento della mia funzione di tesoriere in seno al gruppo Progetto Sardegna".

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