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Vendita C.Smeralda,revoca sequestro beni

Vendita C.Smeralda,revoca sequestro beni

Riesame dà ragione a legale accusato, tesi pm "priva di prove"

OLBIA, 24 marzo 2015, 20:31

Redazione ANSA

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(ANSA) - OLBIA, 24 MAR -Il Tribunale del Riesame di Tempio Pausania ha revocato il sequestro dei beni per 13 milioni di euro, su un totale di 133 mln, che era stato disposto dal Gip nell'ambito della presunta maxi evasione legata alla vendita della Costa Smeralda, nel 2012. Il provvedimento aveva colpito l'avvocato Stefano Morri, che si era poi rivolto ai giudici del Riesame.

La tesi riferita alla ricostruzione fornita dal procuratore Domenico Fiordalisi, titolare dell'inchiesta, "oltre che inverosimile data l'importanza dell'operazione a livello internazionale - si legge nelle otto pagine dell'ordinanza di revoca del sequestro - si appalesa del tutto sfornita di prove e finanche contraddetta dalla documentazione contenuta nel fascicolo del Pm". Secondo l'accusa Stefano Morri, uno degli avvocati che avrebbe perfezionato il passaggio della Costa Smeralda dalla Colony del magnate americano Tom Barrack al Fondo Sovrano dell'emirato del Qatar, sarebbe stato l'"amministratore di fatto" della Colony: da qui il congelamento di beni e denaro contante per oltre 13 milioni di euro.
Per il collegio del Riesame, invece, presieduto da Gemma Cucca, all'interno della tesi accusatoria "manca del tutto la dimostrazione dei relativi elementi fattuali a supporto", in quanto il ruolo dell'avvocato Morri "si caratterizza per l'assenza di qualsivoglia profilo di autonomia decisionale e gestoria". Il quale, tra l'altro, scrivono i giudici, "è venuto a conoscenza dell'imponente operazione immobiliare quando ormai tutto era deciso e stabilito". Morri, quindi, non sarebbe stato l'amministratore della Colony Sardegna Sarl e Colcom Sarl in quanto avrebbe agito dietro "mandato con delega che conteneva precise istruzioni per il mandatorio".
Soddisfatti gli avvocati difensori. "E' un provvedimento - commenta Angostinangelo Marras, che assiste Morri con il collega Francesco Arata - che rispecchia le effettive risultanze processuali. Con questa decisione del Riesame, viene sposata appieno la nostra linea difensiva".
   

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