"La società Andalas è stata
dichiarata da Soru sin dal 1999 alla Consob come riconducibile a
se stesso e tale configurazione è stata riconfermata
costantemente attraverso successive dichiarazioni trimestrali
alla stessa Consob. E' stato altresì accertato che Andalas non
ha mai operato se non detenendo le partecipazioni di Renato
Soru. Un ulteriore elemento che dimostra la buona fede
nell'operato di Soru è dato dalla possibilità di sottoporre le
somme erogate da Andalas a scudo fiscale, possibilità della
quale egli ha sempre rinunciato ad avvalersi". E' quanto si
legge in una nota diffusa a tarda serata dall'ufficio stampa
dell'europarlamentare del Pd, Renato Soru, sull'udienza che si è
svolta oggi nel Tribunale di Cagliari.
Udienza che - precisa l'ufficio stampa di Soru - "ha
contribuito a mettere in luce alcuni aspetti importanti inerenti
la posizione di Renato Soru: anzitutto viene chiarito che
l'evasione fiscale contestata è di 1,7 milioni e non di 10
milioni. L'accertamento in sede di indagine dell'esistenza di un
unico conto corrente, presso il quale sono confluiti i redditi
di Soru dal 2005 al 2009, rappresenta un'ulteriore indicazione
di trasparenza e tracciabilità delle cifre in oggetto".
"Importante infine sottolineare - conclude la nota - che
nell'importo del quale si contesta l'omesso versamento, come
detto pari a 1,7 milioni di euro, risultano comprese le imposte
derivanti da un'operazione di aumento di capitale del tutto
legittimamente operata attraverso l'utilizzazione di un proprio
rilevante credito verso Tiscali, operazione di aumento in esito
alla quale lo stesso Soru ben lungi dall'aver ottenuto un
qualsiasi vantaggio patrimoniale ha perduto più di quanto non
abbia effettivamente percepito con gli interessi".
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