Non solo sindaci nel mirino degli
attentati, ma anche i veterinari pubblici. I 400 professionisti
che operano nelle Asl della Sardegna denunciano una situazione
"insostenibile" confermata da un ultimo episodio a Chiaramonti
il 12 febbraio scorso, quando un veterinario è stato minacciato
di morte. Nel 2014 nell'Isola i casi di atti intimidatori
accertati dal Sindacato italiano veterinari di medicina pubblica
(Sivemp) sono stati tre, erano sette nel 2013 e almeno quattro
nel 2012.
Per questo motivo, in occasione della visita in Sardegna del
ministro dell'interno Angelino Alfano, la segretaria del
sindacato, Angela Vacca, ha scritto allo stesso Alfano, al
governatore sardo Francesco Pigliaru e all'assessore della
Sanità chiedendo di poter incontrare il responsabile del
Viminale domani a Cagliari.
"Le intimidazioni nei confronti dei veterinari pubblici,
professionisti quotidianamente impegnati a garantire la salute e
la sicurezza degli animali e dell'uomo, non possono più essere
sottaciute - avverte Angela Vacca - Solo gli ultimi casi
denunciati alle forze dell'ordine o alle amministrazioni di
appartenenza sicuramente non rappresentano la reale entità delle
azioni criminose ai danni di questi medici, ciò che emerge
infatti è solo la punta dell'iceberg. I veterinari pubblici
della Sardegna - sottolinea ancora la sindacalista - lamentano
che il loro lavoro si svolge in contesti alquanto difficili,
anche per la profonda crisi del settore, e di essere quindi una
categoria troppo esposta e lasciata senza tutele".
"Come i sindaci rappresentiamo dei parafulmine rispetto alle
contestazioni nei confronti delle norme comunitarie, nazionali e
regionali che talvolta, negli anni, sono state contraddittorie.
Non vogliamo essere lasciati soli - ribadisce Angela Vacca - e
per questo stiamo sollecitando le istituzioni ad ascoltare le
nostre richieste e dare la loro disponibilità per trovare una
soluzione".
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