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Confindustria, subito piano energetico

Confindustria, subito piano energetico

Piras, entro 2-3 mesi Giunta sceglierà "direttrici di marcia"

CAGLIARI, 16 febbraio 2015, 15:12

Redazione ANSA

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Scelte immediate sull'energia in Sardegna a partire dall'approvazione del Piano energetico regionale e puntare al mix con l'introduzione nel mercato isolano del metano, che in questo momento rappresenta una fonte aggiuntiva a quelle tradizionali e non sostitutiva. E' quanto emerso nel Forum "Energia per la ripresa della Sardegna: dai ritardi alle scelte della politica", organizzato da Confindustria Sardegna Meridionale e al quale ha partecipato, tra gli altri, anche l'assessore regionale dell'Industria, Maria Grazia Piras. "E' giunto il momento di scegliere - ha tuonato il presidente degli industriali del sud dell'Isola, Maurizio De Pascale aprendo i lavori - Non c'è più tempo per rinviare le scelte in materia energetica". Su questa linea anche il segretario regionale del Pd, Renato Soru il quale, rivolgendosi all'assessore, ha chiesto di approvare "in fretta" il piano energetico e di "specializzare un pezzo del governo regionale su questo tema, sempre più complesso, attraverso un'Agenzia, un'autorità o una direzione generale". Dalla Cgil, con Giacomo Migheli, è arrivato il pressing affinchè "i soldi per le rinnovabili possano essere sfruttati per rilancio industriale". Un monito dal commissario per il Piano Sulcis, Salvatore Cherchi: "con tubo o con rigassificatori, il metano non arriverà prima di 7-8 anni. La politica deve orientare i vantaggi e programmare il futuro ma anche prevedere una fase di uscita dall'attuale sistema basato su olio combustibile e carbone". "Le imprese, cos' come i cittadini - ha aggiunto - chiedono con urgenza di non subire ancora il differenziale di costo rispetto all'energia disponibile sul Continente, superando finalmente un divario storico e ormai insostenibile. L'energia rappresenta infatti un fattore strategico per qualsiasi attività produttiva: industriale, artigianale, comparto turistico, agricolo e agroindustriale". Secondo il rapporto Srm Svimez 2013, su dati Eurostat, in Sardegna le imprese spendono il 50% in più rispetto alla media Ue, che significa 300 milioni di euro all'anno in più e 2.700 euro in più all'anno per singola impresa. Per questo, secondo Roberto Bormioli, responsabile del settore energia di Confindustria, occorre subito approvare il piano energetico regionale, portare il metano in Sardegna, mantenere l'essenzialità delle centrali elettriche, puntare sulla ricerca ed estrazione dei minerali energetici e sulle rinnovabili, che però hanno già raggiunto circa il 30% rispetto al 17,8%. Secondo De Pascale, "occorre intervenire per superare le barriere burocratiche e amministrative, ridurre i tempi autorizzativi, evitare gli iter parcellizzati tra soggetti chiamati a pronunciarsi a diversi livelli. L'obiettivo - ha spiegato - è di attuare finalmente, e non solo nel settore dell'energia, una decisa semplificazione e sburocratizzazione dei percorsi autorizzativi, nel rispetto dei principi di trasparenza e di sostenibilità economica, sociale ed ambientale".

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