"Le mie dimissioni sono inderogabili, non bleffo, sto dalla parte dei cittadini: il livello di tassazione è insostenibile e io sono impotente; è giusto che me ne vada. Oggi consegno al prefetto di Nuoro la fascia tricolore", così il sindaco di Bolotana, Francesco Manconi, in carica dal 2007, all'indomani dell'infuocata riunione promossa dal Comitato di commercianti e artigiani contro il caro Tari.
"Le mie dimissioni le presenterò formalmente alla prossima riunione di consiglio, credo martedì prossimo - spiega Manconi -. Siamo diventati gli esattori dello Stato, la controparte dei nostri amministrati e ci hanno lasciati soli: io non ci sto a strozzare chi non ce la fa più. In questa situazione stanno mettendo in pericolo anche noi: io ho ricevuto minacce neanche tanto velate. Se riconosco un errore fatto è quello di non essermi dimesso prima di inviare ai cittadini certe bollette. Ma ora mi prendo tutte le mie responsabilità".
Già a metà dello scorso dicembre a Bolotana c'era stata la rivolta dei commercianti che si erano costituiti in Comitato spontaneo e avevano consegnato in municipio i bollettini esorbitanti che non hanno mai pagato. Al primo posto della classifica dei più tartassati vi era l'unico albergo con ristorante esistente in paese, con una bolletta di oltre 20mila euro, ma i rincari per gli esercizi commerciali hanno toccato punte del 700 e dell'800% in più rispetto allo scorso anno.
"Questo è un paese che viveva sulle fabbriche di Ottana - si lamenta il primo cittadino di Bolotana - ora è un cimitero con soli cassintegrati, ex operai in mobilità e il 70% dei pensionati vive con 500-600 euro al mese". Nei prossimi giorni i sindaci del Marghine vorrebbero organizzare una manifestazione di sostegno nei confronti del sindaco Manconi: "Io li ringrazio - conclude - ma non tornerò indietro. Invito anche loro, affinché la protesta sia più incisiva, a rassegnare le dimissioni".
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