La riforma degli enti locali
predisposta dall'assessore regionale Cristiano Erriu non piace
all'opposizione e lascia perplessi i sindacati. Questi ultimi,
stigmatizzando che il provvedimento è stato presentato a sole 24
ore dall'approvazione in Giunta, hanno criticato essenzialmente
gli assetti territoriali, le tutele per il personale e la
mancata quantificazione delle risorse.
Secondo il coordinatore dei Riformatori sardi, Michele Cossa,
il riordino "apre le porte al caos e a un minestrone di
competenze e funzioni che sono l'esatto contrario di quanto
chiedevano gli elettori con i referendum: semplificazione,
chiarezza di competenze e riduzione dei centri spesa, che sono
il vero problema. Il sistema che viene istituito è a dir poco
confuso e macchinoso - attacca l'esponente dell'opposizione -
vengono riesumate le Province e in aggiunta si prevede la città
metropolitana di Cagliari e poi ancora Unioni dei Comuni e
associazioni di Unioni di Comuni in un guazzabuglio
istituzionale che lascia esterrefatti. Bastava affidare la
maggior parte delle competenze ai singoli Comuni e quelle
pochissime sovracomunali alla Regione e il gioco era fatto".
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