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Inchiesta Igea: "sistema" serviva anche per voto di scambio

Inchiesta Igea: "sistema" serviva anche per voto di scambio

IGLESIAS, 18 dicembre 2014, 10:14

Redazione ANSA

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I carabinieri del Comando provinciale di Cagliari e della Compagnia di Iglesias hanno tracciato un quadro completo di quello che è stato definito il "sistema Igea" per il voto di scambio. Secondo gli investigatori, si trattava di un sistema circolare che permetteva il controllo economico e politico del territorio attraverso la gestione illecita dell'azienda, la gestione illegale di beni e risorse pubbliche, gli appalti truccati con dismissione illegale di beni dell'azienda, flussi di denaro pubblico arrivati nel Sulcis Iglesiente sempre elargiti agli stessi imprenditori. Non solo, permetteva anche il controllo della assunzioni a tempo determinato o concessioni di beni al fine di ottenere voti alle elezioni o favori personali. Secondo gli investigatori, Marco Tuveri si era impegnato con un proprio candidato alle elezioni amministrative di Iglesias, tanto che partecipava alle riunioni politiche nella sede dell'Udc di Iglesias. Ad esempio per l'affidamento dei lavori di sistemazione di un muro a gabbioni lungo la strada perimetrale di Nebida, nel Comune di Iglesias, Tuveri a Giovanni Battista Zurru avrebbero più volte sollecitato il commissario straordinario del Comune nell'invio di una richiesta di immeditata messa in sicurezza della strada. Il fine, secondo gli inquirenti, era però quello di creare posti di lavoro in cambio dell'appoggio elettorale del suo candidato. La segretaria Daniela Tidu, oltre che procurare voti, assieme a Tuveri si sarebbe occupata di verificare se le persone che avevano ricevuto i favori fossero poi andate a votare nel seggio di Nebida.
   

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