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Usura: la storia dell'imprenditore strozzato e la condanna

Usura: la storia dell'imprenditore strozzato e la condanna

In una lettera il perdono e l'appello alle vittime, "denunciate"

CAGLIARI, 27 novembre 2014, 17:27

Redazione ANSA

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Sta scontando la pena in affidamento in prova ai servizi sociali l'imprenditore Gianluca Spina, difeso dall'avvocato Riccardo Floris, condannato per il tentato omicidio di Salvatore Pontis che lui indicava come lo strozzino responsabile del suo collasso finanziario.
    Davanti al Gup, che riconobbe le attenuanti della provocazione, gli furono inflitti sei anni, poi ridotti a cinque in appello. Spina, che aveva una attività di noleggio videogiochi, era disperato ed esasperato per quei prestiti e per quelle somme restituite con un tasso altissimo. Il giorno del tentativo di omicidio, il 12 aprile del 2010, l'imprenditore doveva incontrare a Sanluri, nel negozio di ferramenta, Pontis per cercare di trattare, ma i due iniziarono a litigare e, in preda alla rabbia, Spina impugnò un'ascia colpendo ripetutamente il rivale. Fu lui stesso a presentarsi in caserma dai carabinieri per costituirsi e, allo stesso tempo, raccontare la sua storia.
    Un racconto che affidò anche a un lettera in cui chiese perdono per quello che aveva fatto e allo stesso tempo lanciò un appello a tutte le vittime di usura, esortandole a denunciare.
    Le indagini del Gruppo della Fiamme gialle erano state già avviate quando avvenne il fatto di sangue e adesso sono arrivate alla conclusione con il sequestro dei beni dei due Pontis.
   
   

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