(di Manuel Scordo)
(ANSA) - CAGLIARI, 23 NOV - Si spengono per sempre le luci
sullo storico carcere di Buoncammino. L'atto finale ha visto:
un panno azzurro per coprire la targa, che indicava la casa
circondariale; le due bandiere dell'Italia e dell'Europa
staccate con delicatezza da un agente della polizia
penitenziaria; infine, un applauso per salutare dopo circa 120
anni lo storico carcere cagliaritano. Alle 14.10 si è concluso
il maxi trasferimento dei 334 detenuti del penitenziario nella
nuova struttura di Uta, a pochi chilometri dal capoluogo. Una
operazione "unica", per il numero di ospiti trasferiti, "mai
avvenuta in Italia", come hanno sottolineato il direttore
generale del provveditorato regionale dell'amministrazione
penitenziaria, Gianfranco De Gesu, e dal Questore di Cagliari,
Filippo Dispenza.
Imponente il dispiegamento di forze. L'operazione era stata
preparata già da alcune settimane fa con incontri e tavoli
tecnici e ha visto l'impiego di 300 agenti della Penitenziaria e
200 tra uomini della polizia di Stato, carabinieri, Guardia di
finanza e vigili urbani. Il trasferimento vero e proprio è
iniziato alle 7, anche se le forze dell'ordine erano già al
lavoro un'ora prima, piazzando transenne e presidiando i punti
critici, mentre all'interno della struttura carceraria i
colleghi predisponevano ogni cosa per il trasferimento. In volo
due elicotteri per seguire passo dopo passo i viaggi - ben
sedici in sette ore - dei pullman blindati da 22 posti a bordo
dei quali sono stati fatti accomodare i detenuti. "E' stata
un'operazione complessa e delicata - ha detto il direttore De
Gesu - ogni volta che un convoglio arrivava a Uta nella
struttura carceraria rimaneva un gruppo di agenti. Tutto è
andato bene". Soddisfatto anche il Questore Dispenza: "Siamo
riusciti in una impresa storica" ha detto.
Le prime strutture del carcere cagliaritano, da dove nessun
detenuto è mai riuscito a evadere, furono completate nel lontano
1855, ma nove anni dopo il Ministero dell'Interno decise
l'ampliamento fino alla sua struttura attuale, includendo anche
la vecchia struttura. I lavori, ad opera degli ingegneri
Bulgarini e Ceccarelli, si conclusero nel 1897. Una storia
dunque ultracentenaria, quindi, quella di Buoncammino, il cui
futuro è ancora un'incognita. Prossimamente vi saranno
trasferiti gli uffici del Dipartimento della polizia
penitenziaria, ma per la vera e propria destinazione d'uso della
struttura, grande 15 mila metri quadri, bisognerà ancora
attendere. Varie le ipotesi: dal polo turistico a quello
culturale, fino al trasferimento del carcere minorile che
attualmente si trova a Quartucciu, nell'hinterland cagliaritano.
Ma ancora è tutto in discussione.
Intanto i detenuti cagliaritani hanno una nuova "casa" con
spazi verdi, teatro, cappella e una cucina grande 500 metri,
dalla quale già questa sera è uscito il primo pasto caldo
completo: pasta al pomodoro, polpette al forno con contorno di
fagiolini lessi, frutta mista e dolce. (ANSA).