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Sardegna
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'Ora la verità sui veleni di Quirra'

Protesta davanti tribubale Lanusei per avvio processo

di Maria Giovanna Fossati

(ANSA) - LANUSEI (OGLIASTRA), 29 OTT - I 'veleni' di Quirra approdano in un'aula giudiziaria e i cittadini chiedono la verità sulle morti sospette e il presunto inquinamento ambientale che sarebbero stati provocati dalle attività del poligono militare in Ogliastra. Anche la Regione Sardegna si è costituita parte civile nel processo che si è aperto oggi nel tribunale di Lanusei, davanti al giudice monocratico Nicola Caschili. Per l'avvocato Angela Serra che rappresenta l'amministrazione regionale "c'è stato in questi anni un danno di immagine, un danno morale e patrimoniale". Nella prima udienza del processo, che vede alla sbarra otto comandanti che hanno guidato il poligono tra il 2004 e il 2010 - tutti accusati di omissione aggravata di cautele contro infortuni e disastri - le richieste di parte civile sono fioccate a decine: oltre alla Regione hanno chiesto di essere ammessi il Wwf Italia, la Provincia di Cagliari, la Coldiretti e tante presunte vittime dall'inquinamento. Si apre quindi il dibattimento a quasi quattro anni dall'inizio dell'inchiesta, avviata dall'attuale capo della Procura di Tempio Pausania Domenico Fiordalisi, e dopo quasi 15 anni di denunce, interrogazioni parlamentari e commissioni di inchiesta per accertare se intorno al poligono dove si svolgevano le esercitazioni ci fossero sostanze tossiche come l'uranio impoverito, che secondo la pubblica accusa ha prodotto un'escalation di tumori, neonati e animali malformati e una lunga scia di morti sospette. Una vicenda che oltre all'aspetto giudiziario ha preso le forme di un problema politico e sociale nell'isola. A Lanusei stamattina la rete "Pesa Sardigna", in cui si ritrovano movimenti anti-militaristi e indipendentisti, ha promosso un sit-in contro le basi militari. "Vogliamo la verità sui danni alla salute pubblica arrecati in questi anni dal poligono - ha spiegato Francesco Zancudi del Fronte Indipendentista Unidu - Oggi per prima volta si processano alti gradi militari". Una verità difficile da accertare, secondo Pierfranco Devias dirigente di A Manca pro S'Indipendentzia. "Stanno processando i generali per inquinamento mentre nel nuovo decreto 'Sblocca Italia' - denuncia l'esponente indipendentista - c'è una norma che autorizza ad aumentare la soglia di inquinanti nelle aree militari fino a raggiungere l'inquinamento delle aree industriali. Siamo alla farsa". Tutti presenti in aula oggi gli otto imputati tra generali e ufficiali: Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Valter Mauloni, Carlo Landi, Paolo Ricci, Gianfranco Fois e Francesco Fulvio Ragazzon. Si torna in tribunale il 13 novembre prossimo.(ANSA).
   

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