Le famiglie e i lavoratori Meridiana
hanno preso carta e penna e scritto una accorata lettera a sua
altezza l'Aga Khan. L'ultima spiaggia dei dipendenti per i quali
la compagnia ha deciso di dar avvio alla mobilità: oltre 1600
per i quali si aprirà il baratro del licenziamento, la fine del
lavoro o per alcuni una diversa collocazione. Confidano nel
Principe, parlano al suo cuore per chiedere un suo "autorevole
intervento".
"Perché, Vostra Altezza, i Vostri manager stanno togliendo il
lavoro a persone di quarantacinque, cinquanta e anche
sessant'anni, prive di una reale possibilità di ricollocamento,
le quali hanno dedicato la loro vita per far grande Meridiana?
Perché decidono di attribuire quel lavoro ai nuovi dipendenti
molto più giovani, entrati nel Gruppo da soli due anni?", una
lettera sofferta, in cui si chiede al maggior azionista della
compagnia olbiese un "autorevole intervento affinché proprio
adesso che in Meridiana è giunto il momento delle scelte
dolorose, queste vengano fatte, a parità di risultati, secondo
equità e giustizia, al fine di garantire il rispetto della
dignità dell'uomo e del valore del lavoro".
Nella missiva si chiede anche "di ripensare alle modalità con
le quali i Vostri manager stanno portando avanti il piano di
ristrutturazione del Gruppo Meridiana, confidando nello spirito
etico ed equo che, in una vita intera dedicata sia ad attività
filantropiche che ad imprese rispettose della dignità dell'uomo,
ha caratterizzato ogni Vostra azione".
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