Scontro sulla riforma sanitaria:
cinquecento emendamenti in arrivo dall'opposizione. L'annuncio
arriva dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis. "Questa
non è una riforma - ha detto - riporta la sanità indietro nel
tempo. È tutta da riscrivere". Nel mirino la riorganizzazione
del settore nell'isola. "Viene creato un nuovo centro di spesa
con nuove direzioni - spiega l'esponente della minoranza - senza
però dare risposte sulla qualità dell'offerta sanitaria".
Per il capogruppo di Fi si dovrebbe subito iniziare a mettere
le mani su un nuovo progetto, cominciando a ragionare
sull'ipotesi delle quattro Asl. Ma il presidente della Regione
Francesco Pigliaru si sente ancora più forte, soprattutto dopo
il vertice di questa mattina con la sua maggioranza. La ricetta
della sanità del futuro? "Meno Asl - ribadisce il governatore -
presenza nei territori più efficiente, spese controllate". E
tempi veloci: entro novembre la riforma delle aziende sanitarie.
"La riduzione delle Asl - argomenta Pigliaru - consentirà di
allestire una sistema più semplice ed efficiente, anzi con
maggiori servizi sui territori. Inutile avere tanti ospedali se
spesso i cittadini sono i primi a rivolgersi a quelli più
lontani. Noi vogliamo concentrare le eccellenze. E consentire
alle persone di raggiungere facilmente queste eccellenze.
Dobbiamo cambiare prospettiva. In passato i territori erano
convinti che avere una propria Asl significasse difendersi dal
centralismo".
Il presidente difende poi l'Agenzia per le emergenze-urgenze.
"Assolutamente essenziale", chiarisce. Quindi un occhio attento
alle spese. "Sono andate fuori controllo negli anni scorsi -
dice - anche a causa della scrittura del patto di stabilità che
non prevedeva vincoli. Ora bisogna operare drastiche riduzioni.
Abbiamo un deficit di 400 milioni, questo è il nostro target".
La battaglia sul numero delle Asl, secondo il presidente
della commissione Sanità Raimondo Perra (Psi) non è il punto
chiave della discussione. "Il quadro deve essere chiaro -
sottolinea - non è un problema legato a quante e quali Asl. Il
numero delle aziende dovrà essere legato alla riorganizzazione
degli assetti degli enti locali".
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