Diodato-Roy Paci, meglio in due

Duetto inedito al festival con "Adesso", e venerdì c'è Ghemon

Claudia Fascia ROMA

Nel festival targato Baglioni, le collaborazioni sono diventate un tratto distintivo. E quella tra Diodato e Roy Paci merita sicuramente attenzione. Un duetto dal sapore mediterraneo, tra il cantautore tarantino, già sul palco dell'Ariston nel 2014 tra le Nuove Proposte, e il trombettista siciliano, al debutto in Riviera. I due artisti sono in gara con il brano "Adesso" scritto da Diodato e impreziosito dalla tromba di Roy Paci.

"L'ho scritto qualche mese fa - racconta Diodato -, per cercare di mettermi più a fuoco. Mi sono reso conto che avevo difficoltà a vivere i momenti belli che mi stavano capitando e la canzone è stato il modo per dare spazio a queste considerazioni, perché credo che una vita felice, è una vita con momenti vissuti pienamente. Così è nato una sorta di mantra". Una sorta di carpe diem contemporaneo. "Sicuramente è un concetto affrontato nel corso dei secoli, ma per me non è una questione spirituale. Io vorrei essere il più presente possibile a me stesso, perché è da qui che parte la rivoluzione individuale. E non è nemmeno un attacco alla tecnologia, ma un appello a aprirsi e a guardare in alto, a riconnettersi con noi stessi".

Mentre scriveva, racconta ancora il cantautore, uno dei primi suoni immaginati è stato quello dei fiati. "E allora l'ho fatto ascoltare a Roy. Il festival è arrivato dopo". Tra i due del resto la stima, l'amicizia e la collaborazione parte da lontano, e da tempo i due sono tra i promotori del Primo Maggio di Taranto, che nell'ultima edizione ha segnato una battuta d'arresto. "Ma il nostro primo maggio tornerà. Taranto ne ha bisogno, perché non si tratta di una semplice vetrina per cantanti in cerca di popolarità o di un festival qualunque, ma di un megafono per una popolazione che deve far sentire la sua voce. L'anno scorso, con le amministrative, il rischio di strumentalizzazione era molto elevato per questo abbiamo fatto un passo indietro. Ma quest'anno non mancheremo". Intanto c'è da pensare al Festival di Sanremo, ormai alle porte. Per Roy si tratta della prima volta.

"Quando ho saputo che ci avevano preso ho riso due ore di fila. Ma l'Ariston non mi fa paura. Lo vivo come un qualsiasi altro palco del mondo. Anzi altri, per numero di spettatori, sono sicuramente stati più d'impatto per me. Quello che non bisogna dimenticare è il rispetto per chi ascolta, bisogna avere la stessa spinta e lo stesso ardore di un live". Diodato, invece, che non aveva detto a nessuno di aver presentato la sua candidatura ("neanche a mia madre e la sera che sono stati resi noti i nomi ero ad un concerto, il mio telefono è esploso") quel palco già lo conosce: "Stavolta la vivrò in maniera più tranquilla, soprattutto perché il non essere solo aiuta". Nessuna differenza tra essere in gara tra le Nuove Proposte e i Big? "Hai qualcosa da perdere solo se non rappresenti te stesso". All'orizzonte nessun progetto discografico a quattro mani, se non la pubblicazione del brano (Carosello Records). Per la sera dei duetti, il venerdì, hanno scelto di farsi affiancare da Ghemon. Il rapper campano ha avuto mano libera e ha aggiunto una strofa scritta e musicata da lui.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE: