Sanremo 2018, Claudio Baglioni apre con 'Via'. Sorpresa Virginia Raffaele. Negramaro con 'Poster'. Giorgia con James Taylor all'Ariston. La terza serata

Voti sala stampa per Gazzè, Stato Sociale, Meta-Moro

Foto di Claudio Onorati e Ettore Ferrari

Inizio in versione rockettara per Claudio Baglioni nella terza serata del festival di Sanremo. Entra correndo in scena, chitarra imbracciata, e intona la sua hit Via. Poi al via la gara delle Nuove Proposte.

Al termine delle esibizioni delle altre quattro Nuove Proposte, in testa alle preferenze della giuria demoscopica (che vale per il 30%), Mudimbi. Secondo Ultimo, terza Eva. Chiude Leonardo Monteiro.

Nel festival punteggiato dalle canzoni di Claudio Baglioni c'è spazio anche per le citazioni 'nascoste' dei suoi brani. Ci gioca Pierfrancesco Favino, che rivolto a Michelle Hunziker - che sfoggia i capelli raccolti - dice prima "Non vogliamo andare in paradiso se non si vede il mare" e "un cielo accenderanno comete come te", dal testo di 'Noi no'. E Baglioni prova, inutilmente, a rivendicare il copyright.

Alla fine della terza serata, Baglioni ha rivelato il posizionamento per fasce dei 10 Big in gara, in base al voto della giuria della sala stampa, che vale per il 30%. Nella zona blu, la più alta, si sono piazzati Max Gazzè, Lo Stato Sociale, Ermal Meta e Fabrizio Moro. Nella zona gialla: The Kolors, Luca Barbarossa, Enzo Avitabile con Peppe Servillo. Infine in quella rossa: Roby Facchinetti e Riccardo Fogli, Mario Biondi, Giovanni Caccamo, Noemi.

E' Virginia Raffaele la sorpresa della terza serata del Festival di Sanremo. L'attrice torna sul palco che l'ha già vista mattatrice in due edizioni, spuntando dalla platea dove interrompe Baglioni mentre si accingeva a eseguire una sua canzone al piano. Un omaggio a Claudio Baglioni "sex symbol", che fa impazzire le signore, "quest'anno ci sono più milf all'Ariston che alle terme di Saturnia", che è stato "il primo emo della storia" e ora è "ancora più bello, come il vino, ogni anno che passa invecchi", che rappresenta "la storia del '900" e sembra "lo zio di Gianluca Vacchi" e ha portato al festival "la sua prima fidanzatina, quella che balla con Lo Stato Sociale". Virginia Raffaele "mette in mezzo" il direttore artistico di Sanremo nel suo intervento al festival. Imita Michelle Hunziker e Ornella Vanoni ("Ho visto Gino dietro le quinte, abbiamo fatto l'amore io e Gino"), poi contagia Baglioni che la imita a sua volta facendo la parodia di Belen Rodriguez che ancheggia vistosamente. Il finale, esplosivo, è il duetto sulle note di Canto (anche se sono stonato). 

Emozione Negramaro al festival di Sanremo. Dopo aver proposto Mentre tutto scorre e La prima volta, Giuliano Sangiorgi rende omaggio a Claudio Baglioni duettando con lui sulle note di Poster, con un arrangiamento rivisitato per l'occasione. "Sono nato con i 45 giri, c'era Questo piccolo grande amore e mia madre e mio padre si innamorarono così", racconta Sangiorgi. "Mi sono accorto che ho amato la musica per colpa di Baglioni. Mio padre, che non c'è più, suonava il piano, poche volte, ma quando lo faceva suonava una canzone tua". Poi invita Baglioni al tour e Claudio risponde: "Prometto". E alla fine è standing ovation.

Marco, Domenico, Antonio, Massimo e Roberto. I cinque ragazzi de Lo Stato Sociale si sono esibiti, con attaccato alla giacca un cartellino che riportava uno dei nomi. Il riferimento è Domenico Mignano, Marco Cusano, Antonio Montella, Massimo Napolitano e Roberto Fabbricatore, i cinque metalmeccanici della Fiat reintegrati dopo il licenziamento, dichiarato illegittimo, ma mai tornati in fabbrica, nonostante venga pagato loro regolare stipendio.

Dolce vita nero e jeans, Piefrancesco Favino fa Steve Jobs sul palco dell'Ariston e dopo aver elencato, in perfetta pronuncia americana, le meraviglie del festival, introduce "un nuovo device, un prodotto rivoluzionario", il 'BaglionOne', Baglioni in versione replicante.

Parte dalla platea come una finta contestazione a Michelle Hunziker, intenta a cantare 'I maschi' di Gianna Nannini, il flash mob di un gruppo di attrici e cantanti che portano sul palco dell'Ariston il tema della battaglia per le donne. 'Le donne di Modena' di Francesco Baccini diventa 'Le donne di Napoli', poi si passa a 'Le donne lo sanno' di Ligabue, 'Acqua e sapone' degli Stadio, 'Non sono una signora' di Loredana Bertè, 'Viva la mamma' di Edoardo Bennato, fino a 'Gli uomini' di Mia Martini e 'Quello che le donne non dicono', portata al successo da Fiorella Mannoia. "Questa è una battaglia da fare tutti, uomini e donne", ha concluso Michelle, fasciata in un lungo abito rosa da sirena, raggiunta sul palco da Pierfrancesco Favino.

James Taylor ha scelto il Rigoletto per la sua esibizione all'Ariston: La donna è mobile, voce e chitarra, è il suo omaggio alla musica italiana. Dopo la hit Fire and Rain, la chiusura con Giorgia è nel segno della classe assoluta con You've got a friend.

'La canzone dell'amore perduto' in omaggio a Fabrizio De Andrè e 'Il nostro concerto' di Umberto Bindi sono stati i grandi tributi alla canzone d'autore fatti sul palco di Sanremo dall'inedito trio Claudio Baglioni, Gino Paoli e Danilo Rea. Baglioni e Rea, uno al pianoforte bianco l'altro nero, hanno introdotto la canzone di De Andrè, prima che arrivasse in scena anche Paoli. Con la solita schiettezza, il cantautore genovese ha difeso la memoria di Bindi, "massacrato da quell'odio che esiste ancora per i diversi che non hanno qualcosa in meno ma qualcosa in più", ha detto, introducendo 'Il nostro concerto', capolavoro inciso sia da lui che da Baglioni. "Avere la mia età - ha aggiunto Paoli, malinconico - vuol dire avere perso molti amici ma anche vedere la conclusione di storie come questa. Anni fa Arbore conduceva 'Per voi giovani' e aveva in trasmissione cinque cantautori ciascuno con una canzone. Mi chiese un parere ed io ne salvai solo uno che cantava 'Signora Lia' dicendo 'quello è bravo e farà qualcosa, gli altri niente'. Ci avevo visto giusto". Infine un sogno di Baglioni si realizza: cantare 'Una lunga storia d'amore' insieme a Paoli e con l'accompagnamento di Rea, pianista e amico di entrambi.

Meta e Moro restano in gara. "A seguito delle valutazioni effettuate, la Rai ritiene che non si debba escludere dalla gara la canzone di Ermal Meta e Fabrizio Moro, in quanto conforme al requisito di novità previsto dal regolamento", ha reso noto la Rai. Ecco le motivazioni.

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