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De Niro: una fortuna lavorare con Marty.
(ANSA) - ROMA 21 OTT - Robert De Niro ha sorpreso un po' tutti, soprattutto quanti lo hanno da sempre considerato un uomo schivo, riservato, che si concede difficilmente.
De Niro non ha tradito le attese del pubblico e degli organizzatori e ha fatto dell'incontro di oggi all'Auditorium gremito un momento irripetibile.
Una lezione di cinema in grande stile arricchita da qualche spunto personale e soprattutto un grande omaggio all'amico di sempre, Martin Scorsese.
De Niro e' apparso rilassato e in forma.
Giacca blu, pantaloni grigi, camicia azzurra, senza cravatta, e' sembrato anche divertirsi per le estemporanee manifestazioni d'affetto del pubblico, ad esempio quando un ragazzo siciliano gli ha regalato una bottiglia d'amaro Don Corleone.
Ha dovuto anche 'scendere a un compromesso' con un marito disperato.
''Sono 25 anni | ha raccontato un signore cinquantenne | che mia moglie e' innamorata di lei.
Le propongo un compromesso anche per compensarmi di questa tragedia.
Per favore dia un bacio alla signora...''.
''Daje Robert', si e' sentito dalla platea.
Applausi, quasi un tifo da stadio ha accompagnato l'intero incontro moderato da Vincenzo Mollica e Mario Sesti.
Punto di partenza tre film simbolo: 'Taxi Driver', Toro scatenato', Terapie e pallottole'.
Di ognuno e' stata proiettata una breve clip per dare lo spunto all'attore di commentarla.
'Taxi driver': sullo schermo l'indimenticabile sequenza in cui De Niro allo specchio sfida se stesso con una pistola.
''E' passato tanto tempo da allora, dice rispondendo a una domanda, che quasi non ricordo quanto abbia improvvisato e quanto invece fosse scritto nella sceneggiatura.
Beh, rivedermi in quelle scene e' un po' imbarazzante''.
'Toro scatenato': la scena proposta e' quella in cui Jack La Motta perde il titolo mondiale senza andare K.O nel match contro Sugar Ray Robinson.
''Ancora oggi credo nell' identificazione nel personaggio, anche se non e' da applicare sempre e comunque.
Ho ricevuto il libro con la storia mentre giravo 'Novecento' di Bertolucci nel nord Italia.
Ho chiamato Martin e gli ho detto che anche se il libro non era un capolavoro mi sembrava comunque interessante perche' rivelava passione e cuore.
Ero affascinato e colpito dalla storia di questo pugile che cadeva letteralmente a pezzi.
A me e' capitato anche di incontrare Jack La Motta in un locale di Midtown a New York.
Ho immaginato quanto potesse essere stimolante raccontare la vicenda di un uomo che si lascia andare cosi'.
Poi Marty ha realizzato il film per i suoi motivi, io per i miei''.
'Terapia e pallottole': ''Mi sono divertito molto a interpretare Vitti, un personaggio caricaturale.
Questo rende tutto piu' facile ma tocchi di umorismo ci sono anche nei film con Scorsese, anche se gli italiani restano insuperabili nella commedia''.
Gli e' stato poi chiesto un ricordo di Jerry Lewis con cui ha lavorato in 'Re per una notte': De Niro ha usato solo due aggettivi: ''Straordinario'' e ''Perfetto''. Dopo la proiezione delle clip e degli otto minuti di 'The Good Shepherd' le domande si sono fatte sempre piu' tecniche per spingere De Niro a parlare piu' nel dettaglio della sua esperienza di regista e del rapporto con gli attori quando si trova dietro la macchina da presa.
''Essere regista e' un lavoro veramente impegnativo e faticoso perche' ti stanno tutti addosso.
Mi ricordo ancora quando mentre giravo con Elia Kazan gli ho mostrato un mio lavoro e lui mi disse: 'Fallo adesso finche' ne hai la forza'.
E' una frase su cui continuo a riflettere anche per quest'ultimo film...''.
E De Niro, infonde il suo proverbiale perfezionismo anche nella ricerca del cast: ''Posso dire che dedico moltissimo tempo alla ricerca e alla scelta degli attori.
Per me la composizione del cast e' una fase molto delicata.
Cosi' e' stato anche per 'The good Shepherd' per cui ho iniziato a lavorare anche prima di avere la sicurezza di girarlo''.
L'attore americano e' in qualche modo facilitato nel rapporto con i colleghi che dirige: ''Essendo io un attore riesco a costruire un rapporto di collaborazione e complicita', ci si capisce subito.
Gli attori devono essere ascoltati, bisogna lasciare loro provare diverse soluzioni ma poi il loro lavoro va inquadrato in quella grande tela che e' il film''.
Che consiglio darebbe a un giovane attore (molti aspiranti attori presente nel pubblico si sono proposti): ''Gli direi di continuare a fare quello che ama.
Se poi si guadagna o no e' un'altra storia ma a volte puo' capitare''.
E si puo' diventare addirittura un divo come De Niro che comunque ha ancora tanti sogni nel cassetto e tanti progetti da realizzare.
''Vorrei girare - ha confessato - ancora tanti film con Scorsese prima che diventiamo troppo vecchi da non reggerci in piedi''.
Tutti in piedi ad applaudire l'attore visto finalmente da vicino con la mimica che lo ha reso famoso, quelle smorfie alle quali ci ha abituato con i suoi personaggi, quell'atteggiamento d'imbarazzo, soprattutto quando si trova davanti la folla.
Stasera, un megaparty per lui che da sempre e' considerato un antidivo.
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