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La parola ai premiati.
(ANSA) - ROMA, 21 ott - "Sono emozionato come in una prima teatrale.
Una volta nella vita mi si premia.
Sono 42 anni che aspetto.
A chi lo dedico? A Pier Paolo Pasolini.
Devo solo a lui il fatto che oggi mi trovo qui".
Ninetto Davoli, primo premiato della Festa di Roma (Premio L.A.R.A), fa subito decollare la cerimonia.
Anche perché, aggiunge poi rivolto all'interprete inglese sul palco di Santa Cecilia, un'incomprensibile 'I don't speak english".
Parte cosi', in una sala strapiena e dopo il concerto diretto da Antonio Pappano, la mattinata dei premi della prima edizione di 'Cinema.
Festa internazionale di Roma'.
Giuseppe Tornatore, vincitore del premio Blockbuster per 'La Sconosciuta' (miglior film di Premiere) mostra la felicita' di aver partecipato a una manifestazione in "cui c'é la centralita' del pubblico.
Una cosa che lascera' sicuramente il segno".
Mentre per Giorgio Colangeli (interprete di teatro portato al cinema anche da Ettore Scola) e premiato come migliore attore per 'L'aria salata' di Alessandro Angelini, la consapevolezza che la sua poca notorieta' possa essere una speranza.
"Credo che questo premio sia un buon segno per tutti quelli come me, poco noti, ma che fanno il loro lavoro con tenacia.
Insomma un momento bello arriva per tutti".
A vincere il premio per la miglior attrice Ariane Ascaride, interprete di 'Le voyage en Armenie' di Robert Guediguian, un film che da' uno spaccato dell'attuale Armenia.
L'attrice, che sta studiando i lavori di Dario Fo e Franca Rame per un debutto a teatro l'8 novembre in Francia, commenta il premio in un discreto italiano: "Sono contenta di aver potuto parlare di questo piccolo paese che mi ha adottato".
Contentezza piu' verso il protagonista del suo film che per sé stesso per Shane Meadwos, regista di 'This is England', pellicola su gli skinheads che ha ottenuto il premio speciale alla giuria: "Dopo questo premio, il mio ragazzo protagonista che si era messo su una brutta strada, potra' forse avere una vita migliore".
Ma, vincitore assoluto della prima edizione della Festa di Roma e' il regista russo Kirill Serebrennikov, per il suo 'Playing the victim'.
Il film e' tratto da una piece teatrale dei fratelli Oleg e Vladimir Presnyakov, che si rifa' all'Amleto.
Amante del cinema italiano, il regista russo dice un emblematico: "La felicita' e' Roma".(ANSA).
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