(ANSA) - ROMA, 21 ott - 'This is England', il film di Shane
Meadows presentato in concorso alla Festa internazionale del
Cinema di Roma e' stata una delle pellicole piu' apprezzate
dal pubblico e dai critici accreditati alla rassegna, tanto
da meritarsi oggi il Premio speciale della Giuria.
La pellicola, ambientata nell' Inghilterra del 1983, ha per
protagonista il 12enne Shaun che, rimasto orfano di padre,
morto nella guerra del Falklands, si lega a un gruppo di
skinheads. Con loro scopre le prime feste, le prime
amicizie, il primo amore e anche il razzismo.
Il film e' per certi versi autobiografico visto che il nome
del protagonista presenta una non casuale assonanza con
quello del regista, che ha un passato da skinhead. Per
Meadows le riprese del film hanno avuto un valore quasi
catartico visto che, tramite la storia del piccolo Shaun, ha
avuto la possibilita' di esorcizzare il suo passato e la sua
piu' cupa stagione di violenza.
Non e' la prima volta che Meadows si ispira alle sue
esperienza giovanili ma 'This is England' e' certamente il
film in cui piu' si mette a nudo e anche in discussione il
suo passato. ''Ho deciso di raccontare il periodo in cui
sono vissuto in una piccola citta' nella quale si otteneva
lo status di uomo attraverso la violenza - spiega il
cineasta noto in Italia per film come 'Twentyfourseven' e
'C'era una volta in Inghilterra' -. Per crescere bisognava
dimostrare di essere un duro. Io ci ho creduto finche' ci ho
sbattuto la faccia e mi sono reso conto che stavo diventando
un criminale''.
Utilizzando, per le piu' giovani 'teste rapate', un cast di
adolescenti con passati difficili, tutti alla prima
esperienza sul set, Meadows mette in scena nell'Inghilterra
di provincia del 1983 il percorso di crescita di Shaun
(Thomas Turgoose), dodicenne, che ha appena perso il padre
nel conflitto delle Falklands. A dargli sicurezze in un
momento nel quale rimane senza figura di riferimento
maschile (''e' un tema che ritorna in tutti i miei film,
dice il cineasta, cresciuto con un padre assente'') e' Woody
(Joe Gilgun), con la sua band di giovani e scombinati
skinhead. ''Racconto il movimento nel passaggio a cui ho
assistito, da gruppo composto ugualmente da giovani bianchi
e neri, tutti proletari che lavoravano in magazzini e
fabbriche, amanti della musica reggae, all'essere
strumentalizzato dal Fronte Nazionale che lo ha reso il
proprio esercito'', conclude.(ANSA)